Lungo, ristretto o...?

Pausa caffè: ecco perché è importante godersi una profumata tazzina fumante

Il modo migliore di iniziare la giornata, ma anche un alleato di benessere: tante buone ragioni per non rinunciare al piacere di un buon caffé

© Istockphoto

Il caffè, amatissimo e celebrato in tutto il mondo, è per molti un rito irrinunciabile, simbolo della convivialità e dello stare insieme: con il ritorno in ufficio e al lavoro, la pausa caffè diventa nuovamente un momento di incontro e di scambio dove potersi prendere cura di sé e trascorrere qualche minuto di relax.

Il buongiorno si vede dal mattino e per dare un avvio positivo alla giornata che sta per iniziare serve la giusta energia: una tazza di caffè è perfetta per sostenerci e regalarci un po' di buonumore, oltre alla spinta positiva necessaria per affrontare col sorriso quello che ci attende. 

D'altra parte, sorseggiare una tazzina di liquido scuro fragrante e profumato è uno dei piccoli piaceri della vita a cui è davvero difficile rinunciare: meglio se in compagnia, con colleghi, amici o con la famiglia per una colazione da dieci e lode.

Il diavolo o l'acquasanta? Il caffè fu introdotto in Europa attorno al diciassettesimo secolo. La sua diffusione provocò qualche problema di carattere religioso: a causa degli effetti energizzanti ed eccitanti fu considerato dai sacerdoti la “bevanda del diavolo” adatta solo agli eretici, tanto che il clero fece pressione affinché Papa Clemente VIII ne vietasse l’uso. Prima di procedere, però, il Papa volle provare egli stesso questa bevanda e ne fu così colpito positivamente che decise non solo di non vietarne l’uso, ma la battezzò, con un rito più scherzoso che religioso, facendo diventare il caffè una “bevanda cristiana”.

Una tazza che rafforza i legami: durante il periodo di lockdown ci siamo resi conto di quanto un piccolo rituale, come quello del caffè coi colleghi, fosse prezioso e per certi versi insostituibile. La pausa caffè è molto più che un semplice sorseggiare il liquido dall'aroma intenso e penetrante: è un modo per staccare la spina durante le ore trascorse al lavoro, dedicare qualche minuto a chiacchiere leggere, ma serve anche per tenere alta l'attenzione, soprattutto quando non ci fermiamo da ore. D'altronde, se consumato in quantità ragionevoli, cioè tra le due e le quattro tazzine al giorno, il caffè è un alimento con tante virtù, tra cui quella appunto di costituire un momento di condivisione, di confronto, di leggerezza e di svago.

Perfetto per la digestione: tra le proprietà più conosciute del caffè, sicuramente quella di facilitare la digestione. Concludere il pasto con una tazzina fumante ha un effetto stimolante sulla secrezione gastrica e su quella biliare. Per terminare in bellezza un pranzo o una cena dunque sì ad un buon caffè: unica accortezza, meglio evitare di aggiungere troppo zucchero, soprattutto se la linea va tenuta sotto controllo.

Migliora la performance: è noto che il consumo di caffè rende più brillanti le prestazioni degli atleti e aumenta anche la resistenza allo sforzo fisico. Prima di praticare l'attività sportiva una tazzina aumenta il livello degli acidi grassi nel sangue, che vengono poi utilizzati per produrre l’energia necessaria a sostenere lo sforzo fisico.

Amico della dieta: il caffè è un valido alleato di chi deve rispettare un regime alimentare ipocalorico, perché la caffeina aiuta a ridurre il senso di fame. Grazie al suo sapore intenso e al fatto che una tazzina contiene solo 2 calorie, il caffè è un ottimo spezza-fame, ideale per lo spuntino di metà mattina e di metà pomeriggio. Attenzione, però: se soffriamo di ipertensione o di disturbi cardiaci è meglio ridurre il consumo della aromatica bevanda.

Contro l'invecchiamento: ricco di sostanze antiossidanti naturali, molecole che rallentano e neutralizzano i danni causati dai radicali liberi, il caffè aiuta a prevenire l'invecchiamento. Sembra inoltre che abbia importanti effetti antidepressivi, come rivela uno studio degli scienziati dell'università di Harward: insomma, aveva proprio ragione il grande Nino Manfredi: più lo mandi giù e più ti tira su.

Un'apoteosi olfattiva: il primo dei sensi a venire sollecitato quando prendiamo una tazza caffè è l'olfatto. Le molecole volatili che vengono liberate dal chicco o durante la tostatura, quando i chicchi vengono macinati, o quando prepariamo la moka, entrano in contatto con i nostri recettori olfattivi e provocano una cascata di segnali, dapprima chimici e successivamente elettrici. E' questo il motivo che ci rende così soddisfatti quando sorseggiamo il liquido scuro: una vera delizia per il palato e per la nostra anima.