A Pieve Fosciana, piccolo comune di 2300 abitanti in provincia di Lucca, non ci sono donne pronte ad accettare l'incarico di assessora. Dopo le elezioni del 3 e 4 ottobre - che lo hanno riconfermato sindato per la terza volta - Francesco Angelini ha dovuto fare i conti con la difficoltà di trovare un'assessora da inserire nella propria giunta, tanto da decidere di pubblicare un bando per trovare una donna cui affidare l'incarico.
Non si tratta solo di una questione di sensibilità al tema, a imporlo è la legge sulla parità di genere. Il primo cittadino - alla guida della lista di centrosinistra Unione democratica - ha annunciato la pubblicazione del bando durante la seduta consiliare di insediamento, nel corso della quale Angelini ha sottolineato la volontà di rispettare la parità di genere all'interno della giunta. Al momento, questa è composta da soli uomini: il sindaco, il vicesindaco e un assessore.
Il decreto legislativo n. 267 del 2000, all'articolo 46, comma 2, prevede infatti che "il sindaco e il presidente della provincia nominano, nel rispetto del principio di pari opportunità tra donne e uomini, garantendo la presenza di entrambi i sessi, i componenti della giunta".
In realtà, nell'orbita del Consiglio comunale del piccolo paese ci sarebbero dei nomi femminili: Anna Rita Fiori e Serena Biagioni, appena elette, più altre due donne che erano candidate nella lista a sostegno di Angelini, ma che non sono riuscite a entrare. Secondo quanto trapelato, tutte e quattro avrebbero deciso di non accettare il ruolo in giunta per motivi personali.
Il primo cittadino ha pensato quindi di rivolgersi altrove e lo ha fatto attraverso un bando ufficiale - con specifici requisiti - aperto alle "cittadine di Pieve Fosciana, con senso di appartenenza alle idee dell'amministrazione e di condivisione del suo programma".
Intanto, per valorizzare il genere femminile, Angelini ha annunciato che verrà riformato il regolamento con la previsione della nomina del presidente del Consiglio comunale e sempre una donna è stata nominata Presidente. La scelta è ricaduta sulla stessa Fiori che aveva rifiutato il ruolo in giunta.