contro il passaporto sanitario

"Abolizione del Green pass", tornano le proteste in piazza ma il governo non cede

La delegazione del Coordinamento 15 ottobre di Trieste ha annunciato che le manifestazioni in tutta Italia "proseguiranno pacificamente". Tensione a Milano: aggredito giornalista del Tg5

Via il Green pass e via l'obbligo del vaccino per quelle categorie di lavoratori per i quali è previsto: da Trieste a Roma il popolo No pass e No vax è tornato in piazza contro le scelte del governo. Decine di manifestazioni con migliaia di persone che si sono svolte senza incidenti. Per il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, le richieste "non possono essere prese in considerazione". A Milano aggredito il giornalista del Tg5 Enrico Fedocci.

Scaricati 105 milioni di Green pass - Costa ha spiegato che i dati registrati confermano che la strada intrapresa dal governo è quella giusta. Inoltre "più di 105 milioni di Green pass sono stati scaricati: ciò sta a significare che i cittadini hanno preso consapevolezza dell'importanza anche di questo strumento per proseguire questo percorso", ha detto, aggiungendo che "ha prevalso la maggioranza silenziosa del nostro Paese che, mentre la politica discuteva sull'utilità del Green pass, nel frattempo vi ha aderito". 

Manifestazioni in tutta Italia In piazza sono comunque scese migliaia di persone, 8mila a Milano e 5mila a Torino, centinaia a Roma, Vicenza, NapoliTrento e in altre decine di città, tra slogan e insulti contro il premier Draghi e il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, definiti buffoni e cartelli nei quali i "vaccini genici" sono paragonati a bestemmie e il pass equivale alla schiavitù.

A Milano impedito passaggio corteo davanti Cgil Nel capoluogo lombardo, dopo aver percorso corso 22 Marzo ed essere giunto in piazza 5 Giornate, il corteo si è trovato le forze dell'ordine schierate in assetto antisommossa all'imbocco di corso di Porta Vittoria, decise ad impedire l'ingresso della manifestazione nei paraggi di alcuni obiettivi sensibili come la sede della Cgil (presidiata dai rappresentanti del sindacato), il tribunale o la Prefettura. Alcuni manifestanti hanno cercato di forzare il blocco, respinti dagli agenti. Prima che gli animi si scaldassero ulteriormente, una parte del corteo si è rimessa in moto lungo viale Bianca Maria in direzione Porta Venezia, per poi virare verso via Corridoni e tornare verso piazza Duomo. 

Aggredito il giornalista del Tg5 Enrico Fedocci - Non solo insulti ai cronisti: al corteo No Green pass di Milano il giornalista del Tg5 Enrico Fedocci con la sua troupe è stato circondato da alcuni manifestanti all'altezza di corso Buenos Aires. Il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia Alessandro Galimberti ha parlato di "aggressione" e "minacce" in una lettera al questore Giuseppe Petronzi in cui ha chiesto attenzione. "La libertà di manifestazione, e financo il diritto di critica verso i cronisti - ha sottolineato - , non possono tollerare esplosioni di violenza organizzata e mirata contro professionisti che stanno svolgendo il proprio lavoro in pubblico, senza alcuna difesa da aggressori e malintenzionati". Da qui la richiesta "di elevare il livello di attenzione contro gli agitatori di piazza, di individuare i responsabili dei gravi episodi e di garantire per il futuro condizioni adeguate per la tutela dei colleghi portatori del diritto dovere di informare la cittadinanza".

L'attore Montesano a Roma A guidare uno dei due sit in al Circo Massimo a Roma c'era l'attore Enrico Montesano. "Vaccinati o non vaccinati siamo tutti uguali, basta con queste divisioni", ha detto indicando la strada da percorrere per il futuro: "Creare una forza nuova che ci rappresenti". L'attore è poi tornato sullo sgombero dei portuali a Trieste: "Sono state usate maniere troppo forti, ma la responsabilità è di chi impartisce gli ordini".

A Trieste incontro tra il  Coordinamento 15 ottobre e Patuanelli A Trieste, epicentro della protesta degli ultimi giorni, è andato invece in scena l"incontro tra il  Coordinamento 15 ottobre, il movimento contro il Green pass guidato dall'ex leader dei portuali Stefano Puzzer, e il ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli.  La delegazione ha annunciato che le "manifestazioni di piazza sia a Trieste sia in tutta Italia proseguiranno, pacificamente, fino a quando il governo non accoglierà le richieste avanzate. Il ministro si è impegnato ad aprire un canale diretto con il Coordinamento". 

Patuanelli: "Riferirò in Cdm" - Da parte sua, il ministro delle Politiche agricole Patuanelli ha definito "cordiale" l'incontro "in cui Puzzer, in qualità di portavoce del Coordinamento 15 ottobre, ha avanzato tre richieste specifiche. Come rappresentante del governo ho preso l'impegno di riferire dell'incontro in Consiglio dei ministri. 

No alla violenza - "Abbiamo tutti convenuto - ha aggiunto Patuanelli - sull'importanza di mantenere ogni tipo di manifestazione distante da ogni tipo di violenza". Al ministro, come confermato da Costa, sono state rivolte due proposte: ritiro del Green pass sui posti di lavoro e dell'obbligo vaccinale per le categorie previste per legge. Due aspetti sui quali però, come già spiegato dal sottosegretario alla Salute, è improbabile che il governo possa cambiare idea. 

Le richieste della piazza - Nel corso dell'incontro con il ministro Patuanelli, inoltre, "abbiamo chiesto fermamente che i nostri diritti, la nostra libertà di scelta e la Costituzione italiana non siano solo scritti ma che vengano rispettati alla lettera. Nella Costituzione c'è scritto che se manifesto pacificamente ho tutto il diritto di farlo ogni giorno e per qualsiasi questione che vale per una mia libertà di scelta", ha  spiegato Puzzer. "Abbiamo chiesto fermamente che in tutte le piazze italiane non avvenga mai più quello che è successo lunedì, non avvengano più assalti e che finalmente si rispettino le persone; le scelte devono prenderle loro secondo la Costituzione non continuare ad inventare leggi che non esistono", ha poi concluso.