"Verso un nuovo Rinascimento. L’impresa di valore" è lo studio di EOS Management Consulting e Glasford International Italy che, insieme a Eumetra, racconta lo stato d'animo di imprenditori, manager e opinion leader per il futuro economico del nostro Paese. Il 64% degli intervistati ritiene che nel corso del 2022 l’attuale situazione socioeconomica italiana possa migliorare e solo il 14% vede la situazione peggiorare.
Il clima di ottimismo si riflette anche sulle previsioni per il fatturato della propria azienda. La netta maggioranza degli intervistati ipotizza infatti un incremento, spesso anche significativo. Più di un quarto del campione intervistato lo stima infatti addirittura sopra il 10%. E un'altra metà lo valuta tra il 2 e il 5%. Questo andamento tende naturalmente a invertire la situazione di difficoltà vissuta durante il lockdown.
Una buona percentuale di intervistati, poco più della metà, pensa che siamo di fronte a quello che può essere definito un "nuovo Rinascimento", cioè un periodo di particolare progresso e innovazione. Il 24% - quasi un quarto del campione – si dichiara addirittura “completamente” d'accordo, mentre il 29% lo è comunque “abbastanza”. Ancora una volta, i più ottimisti si trovano tra le imprese medio-grandi e tra i più maturi. È un chiaro segnale di adesione alla grande trasformazione in atto.
Ma di fronte all'attuale situazione economica che abbiamo visto essere caratterizzata dall'ottimismo e che richiederà inevitabilmente un maggiore impegno da parte delle imprese, quali sono i principali fattori di successo per queste ultime? Gli elementi più gettonati dagli intervistati sono due: in primo luogo, l'innovazione, che raccoglie la netta maggioranza delle "prime scelte", vale a dire dei fattori indicati come più rilevanti. Subito dopo, più spesso indicata come seconda scelta, ma sottolineata da quasi metà del campione, si trova la visione strategica. In altre parole, secondo gli intervistati, l'innovazione - e anche l'organizzazione - non bastano: occorre possedere una visione.
La quasi totalità del campione rilevato sottolinea l'importanza della sostenibilità e dell'impegno dell'impresa in questa direzione. Quasi un terzo lo ritiene "molto" importante: tra questi, si vede un'accentuazione dei più giovani che, come molte ricerche - compreso l'osservatorio ad hoc condotto da Eumetra - hanno mostrato, sono particolarmente sensibili sul tema. Sul piano della sostenibilità, resta però ancora molto da costruire: il fatto che il 56% risponda che è un tema "abbastanza" importante, significa che esso viene considerato come una delle priorità tra diverse altre, ma certamente non la principale.
Ma dove si è diretta, quando c'è stata, l'attenzione alla sostenibilità? Manager e imprenditori indicano soprattutto l'organizzazione interna e la necessità di misurare l'impatto sull'ambiente dei processi aziendali. Significativamente, ciò ha riguardato anche le scelte nell’ambito finanziario, il che fa supporre che la finanza sostenibile stia diventando sempre più importante. Al tempo stesso è interessante il fatto che l'attenzione alla sostenibilità sia meno accentuata per quello che riguarda i prodotti e ancora meno per quello che riguarda la comunicazione. Come se la problematica della sostenibilità dal punto di vista del manager aziendale riguardasse, ancora una volta, più l'impresa al suo interno e meno il mondo al suo esterno.
La netta maggioranza del campione considera l 'innovazione tecnologica un elemento di rilevo ("molto” per il 46%, "abbastanza" per un altro 50%), in misura maggiore tra i manager di più lunga esperienza e tra quelli che guidano le grandi imprese.
Un tempo, era scontato che l’impresa dovesse avere come primo fine il profitto per sé e per gli azionisti. Oggi, agli interessi degli azionisti, si persegue anche il benessere dei lavoratori, la protezione dell’ambiente e il contributo dell’impresa alla società, a detta dell'oltre 90% dei manager coinvolti nell'indagine.