L'Iva sugli assorbenti femminili passa dal 22 al 10 per cento. Dopo anni di tentativi falliti e promesse mancate, il governo Draghi ha inserito l’intervento per ridimensionare la cosiddetta Tampon Tax, nel Documento programmatico di bilancio: dunque per la Manovra del 2022 il taglio sarà operativo. A darne conferma il comunicato finale di Palazzo Chigi, al termine del Consiglio dei ministri. In realtà, sul tavolo c'era la richiesta di una riduzione dell'Iva al 4%, ma la mediazione raggiunta è comunque una conquista.
Da tempo partiti e movimenti femministi chiedevano a gran voce la riduzione dell’imposta. Calcolando che una confezione da 14 pezzi costa circa 4-5 euro e normalmente servono circa due scatole al mese, in media il costo arriva a circa 126 euro in un anno. E di questi 126 quasi 23 euro euro erano di Iva. Ora, con il taglio dell’Iva di oltre il 50% il risparmio medio per ogni donna si aggira intorno ai 10 euro.
Ad oggi, in Italia, gli assorbenti hanno i prezzi tra i più alti in Europa: nel Regno Unito l’Iva è al 5%, in Francia al 5,5, in Germania nel 2019 grazie a una petizione è scesa dal 19 al 7 percento. La tampon tax italiana invece è sui livelli di Ungheria (27%), Danimarca, Svezia e Norvegia (25%). Due anni fa, poco prima dell’inizio della pandemia, il governo giallorosso provò a porre rimedio: alla fine però il taglio dell’Iva al 5% riguardò solo gli assorbenti compostabili e degradabili, quasi introvabili sul mercato.