Raggiungere l'immunità di gregge "è difficile, la terza dose di vaccino potrebbe servire a tutti". E' quanto afferma Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità e portavoce del Cts, sottolineando che "il livello di immunizzazione che azzera la circolazione di un virus non è un obiettivo che ci possiamo porre. Gli obiettivi sono altri: ridurre la circolazione del virus e i contagi e contenere al minino ricoveri e morti".
In un'intervista a La Stampa, Brusaferro evidenzia la necessità di "una massiccia copertura vaccinale della popolazione e garantirne la durata nel tempo".
La terza dose - Gli studi e le esperienze in corso "ci stanno consentendo di valutare l'andamento della protezione immunitaria nelle diverse fasce di popolazione, comprese quelle più giovani e senza patologie. In questa prospettiva la terza dose potrebbe essere raccomandata", prosegue il numero uno dell'Iss.
"Il vaccino da solo non basta, servono mascherine e distanziamento" - Parlando della situazione in Gran Bretagna, Brusaferro afferma che "non basta la copertura immunitaria, serve anche mantenere le misure di contenimento, come mascherine e distanziamento. Per uscire dalla pandemia dobbiamo camminare su entrambe le gambe. Serve tenere il più bassa possibile la curva dei contagi, ma anche alzare la quota dei vaccinati, in particolare tra gli over 50".
La doppia somministrazione con l'antinfluenzale - Sull'ipotesi di inocularsi contemporaneamente il vaccino influenzale e quello anti-Covid, Brusaferro spiega che "si possono fare contemporaneamente, l'importante però è farli perché la stagione influenzale è alle porte. Oltre al disagio e alla sofferenza legati alla patologia, si può creare confusione con i sintomi del Covid e appesantire così anche il carico diagnostico".
Costa: "Allargamento platea terza dose tra fine 2021 e 2022" - "E' ragionevole pensare che tra la fine dell'anno e l'inizio del prossimo anno si proceda con l'allargamento della platea per coloro che dovranno ricevere la terza dose". E' l'opinione del sottosegretario alla Salute Andrea Costa. "Per la scelta di fare la terza dose a tutti - ha proseguito Costa - siamo in un ambito in cui la politica deve prendere atto di quelle che saranno le indicazioni scientifiche, su questo credo sia opportuno dividere in maniera netta le competenze: la politica si deve assumere la responsabilità di declinare le scelte, ma lo deve fare sulla base di quello che la scienza ci dice. Oggi le indicazioni che abbiamo sono di procedere con la terza dose sui fragili e gli ultrasessantenni".