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Con De Bello Punico riviviamo l'epico scontro tra Scipione e Annibale

Due grandi imperi si affrontano per il predominio sul Mediterraneo e per la loro sopravvivenza

IGN

Era la sera del 2 agosto 216 a.C. e sulla piana di Canne, nell’antica Apulia, ormai era calato il silenzio sui miseri resti di ben due armate consolari romane, distrutte dal genio militare del grande comandante cartaginese, Annibale. Questi, dopo aver provocato lo scoppio del conflitto noto come Seconda guerra punica attaccando le città alleate di Roma in Spagna, aveva attraversato le Alpi e invaso l’Italia, per poi sbaragliare con abili stratagemmi e grande acume tattico le forze nemiche sulla Trebbia, sul Lago Trasimeno e ora, per l’appunto, a Canne, minacciando da vicino la stessa Roma. Ma tra i gemiti dei feriti un’ombra si muove furtiva, per sfuggire ai soldati cartaginesi: è un giovane ufficiale romano, scampato al massacro… ma non sconfitto. Il suo nome è Publio Cornelio Scipione.

La storia di Scipione, di come ottenne il comando delle legioni in Spagna, delle incredibili vittorie che lì ottenne dopo la morte del padre e dello zio, di come seppe rivoluzionare il modo romano di fare la guerra è ormai diventata leggenda. Come leggendaria sarà la giornata del 19 Ottobre 202 a.C., più di dieci anni dopo, quando Scipione affronterà per la prima volta Annibale sulla piana africana di Zama, al comando proprio dei superstiti di Canne, pronti a tutto pur di ristabilire il proprio onore. L’epica battaglia gli darà la vittoria finale e il titolo con cui ancora oggi è ricordato: Africanus, l’Africano.

Oggi riviviamo la storia e la leggenda, giocando alle grandi battaglie del conflitto contenute in De Bello Punico, il wargame di Riccardo Affinati incluso nella prestigiosa rivista Para Bellum, dedicata al gioco di simulazione storico in ogni sua forma.

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