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Pavia, appalti truccati: omesse le sanificazioni nelle ambulanze

In 20 giorni di lavoro con il trasporto di 92 pazienti, uno dei mezzi di soccorso monitorato è stato sanificato solo quattro volte

ansa

Secondo la guardia di finanza, la cooperativa First Aid One si aggiudicava appalti in tutta Italia anche a scapito della sicurezza dei trasportati in ambulanza. Dalle videoriprese effettuate in alcune ambulanze, è risultato che venivano raramente eseguite le sanificazioni prescritte dopo il trasporto di ogni paziente soprattutto in tempo di pandemia.

"Una delle ambulanze monitorate, in 20 giorni di lavoro con trasporto di 92 pazienti, è stata sanificata solo in 4 occasioni, mentre un'altra, in 9 giorni di servizio e 86 pazienti trasportati, è stata sanificata un'unica volta", si legge in una nota delle fiamme gialle.

Le indagini, che hanno portato al sequestro della cooperativa, hanno permesso di individuare diverse gare d'appalto per l'affidamento dei servizi di trasporto in ambulanza in diverse parti del territorio nazionale (Pavia, Roma, Milano, Perugia, Ancona e Pescara): gare vinte da questa cooperativa, che però, secondo quanto e' emerso dall'inchiesta, sono risultate turbate e per le quali sono state riscontrate diverse frodi nell'esecuzione del servizio pubblico.

"In primo luogo - scrive la guardia di finanza - la cooperativa agiva tramite prestanomi, al fine di occultare la costante presenza ed effettiva direzione aziendale da parte di uno degli indagati già condannato in via definitiva nel 2017 per turbata libertà degli incanti, e aveva escogitato un metodo infallibile per aggiudicarsi tutti gli appalti a cui partecipava: proporre prezzi talmente bassi che talvolta superavano il limite della anti-economicità e assicurare, solo formalmente, una folta flotta di mezzi. Peccato però che i bassi prezzi erano ottenuti dallo sfruttamento dei lavoratori e dal numero dei mezzi impiegati che era sensibilmente inferiore a quello previsto da contratto".

A causa della condotta della cooperativi, continua la Gdf, "i disservizi erano inevitabili, infatti già dai primi mesi di operato, la qualità del servizio richiesto dall'appalto era molto al di sotto di quanto pattuito, creando numerose e continue inefficienze unite a sensibili ritardi e mancate prestazioni sanitarie, spesso confermate anche dalle segnalazioni pervenute dai pazienti trasportati e dai medici in servizio presso i presidi ospedalieri".

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