Assange, la compagna: "Gli Usa che vogliono estradarlo hanno pianificato di ucciderlo in modo stragiudiziale"
"Washington dovrebbe difendere la libertà di stampa a livello globale, invece che approvare la persecuzione e l'incarcerazione di giornalisti, dissidenti e intellettuali pubblici", è l'accusa di Stella Moris
"Il Paese che sta cercando di estradarlo (gli Stati Uniti, ndr) ha pianificato di ucciderlo in modo stragiudiziale. La chiave per arrivare alla liberazione di Julian è piuttosto semplice: le leggi che esistono dovrebbero essere rispettate, invece che sovvertite". L'accusa arriva a Il Corriere della Sera dalla compagna di Assange, Stella Moris. "Washington dovrebbe difendere la libertà di stampa a livello globale, invece che approvare la persecuzione e l'incarcerazione di giornalisti, dissidenti e intellettuali", aggiunge.
Julian Assange "è nel carcere più duro del Regno Unito: la prigione di Belmarsh - sottolinea la compagna che è anche uno dei suoi avvocati. - Il suo caso è particolarmente pericoloso, perché è la trasformazione in caso giudiziario di un conflitto politico, ma è rinviato a giudizio per avere pubblicato documenti e aver comunicato con fonti giornalistiche. Julian è stato incriminato per aver ricevuto e pubblicato dal suolo europeo documenti segreti che il governo degli Stati Uniti non vuole vedere pubblicati. Se riconosciuto colpevole, rischia 175 anni di prigione".
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