Resta avvolta nel mistero la morte di Dora Lagreca, la 30enne campana assistente scolastica, deceduta nella notte tra venerdì e sabato dopo essere precipitata dal quarto piano di una palazzina a Potenza. Secondo quanto raccontato dal fidanzato ai carabinieri, la ragazza, dopo un violento litigio, avrebbe minacciato di buttarsi dal balcone. Nonostante i tentativi di fermarla, Dora avrebbe preso la rincorsa e si sarebbe gettata nel vuoto.
Il racconto del fidanzato Come riportato da Il Mattino, la lite sarebbe stata raccontata - secondo diverse indiscrezioni non confermate ufficialmente dai carabinieri - dallo stesso fidanzato di Dora, sentito per diverse ore, nella giornata di sabato, dai carabinieri di Potenza per ricostruire la tragedia.
La tragedia Il giovane, che non è indagato, ha riferito nelle cinque ore di interrogatorio cui è stato sottoposto, di aver tentato di afferrarla proprio mentre Dora scavalcava la ringhiera, non molto alta, del terrazzino della mansarda. La 30enne, ancora in vita dopo l'impatto, è deceduta due ore più tardi all'ospedale San Carlo di Potenza. A chiamare i soccorsi è stato proprio il compagno della ragazza, sceso a piedi nudi in giardino per prestare i primi soccorsi.
Le indagini dei carabinieri Le forze dell'ordine indagano su ogni pista, sia il suicidio, sia l'incidente domestico e fino a ieri hanno ribadito che, stando agli esami effettuati fino a quel momento, non risultano altre persone coinvolte nel decesso della giovane. La pista dell'omicidio resta quindi ai margini. Gli inquirenti hanno anche sentito diverse persone e sottoposto a esame alcuni dispositivi tecnologici in possesso alla trentenne. Sono state visionate anche le storie Instagram di Dora e del fidanzato che raccontano la serata trascorsa in alcuni locali di Potenza.
Martedì l'autopsia Martedì sarà effettuata l'autopsia sul corpo della ragazza e molti aspetti della vicenda potranno essere chiariti. "Vogliamo la verità su quello che è successo - ha detto l'avvocato della famiglia della ragazza, Renivaldo Lagreca -. Per questo motivo abbiamo massima fiducia nella giustizia, nella Procura e nelle forze dell'ordine. Ma una cosa vogliamo dirla. Escludiamo in ogni modo che si sia trattato di un suicidio. Conoscevamo troppo bene Dora, il suo carattere solare e la sua voglia di vivere per ipotizzare un gesto estremo. Lo escludiamo in modo categorico".