La politica si unisce nella condanna ai violenti che hanno messo a ferro e fuoco la Capitale e tutti sono solidali con la Cgil dopo lo sconvolgente assalto squadrista di sabato. Tantissimi i leader accorsi a Corso Italia, per esprimere vicinanza al sindacato. Ma l'appello lanciato dal leader del Pd Enrico Letta per una grande mobilitazione di piazza contro il fascismo sotto le bandiere dei sindacati confederati non raccoglie l'effetto sperato.
La solidarietà di tutti i partiti alla Cgil "Saremo anche noi sabato 16 a Roma alla manifestazione convocata da Cgil Cisl Uil. Invito le democratiche e i democratici alla massima mobilitazione", è l'appello di Letta, lanciato sui gradini davanti alla sede della Cgil, dopo aver visto di persona i danni provocati dai neofascisti e no vax. E davanti alla Cgil, il suo leader Maurizio Landini ha accolto l'omaggio di tutte le forze politiche. Nel centrodestra, Silvio Berlusconi ha addirittura chiamato a telefono il segretario per manifestare a lui e a tutto il sindacato vicinanza e solidarietà per l'inaccettabile violenza che, recita una nota, "nulla a che fare con la politica e con la democrazia".
Anche Fratelli d'Italia s'è recata a Corso Italia. Giorgia Meloni, era a Madrid, così è stato il capogruppo alla Camera, Francesco Lollobrigida a portare il saluto e la vicinanza sua e di tutto il partito al sindacato. La Lega, unica assente a Corso Italia, ha affidato alla sua sottosegretaria al Lavoro, Tiziana Nisini, il compito di chiamare Landini e esprimere solidarietà a nome del partito, per "l'ignobile gesto". "Non tornerà il fascismo, non verrà il comunismo, abbiamo la democrazia, gli italiani amano la libertà e nel nome della libertà c'è la libertà di manifestare", chiosa a sera il leader della Lega, che rimanda ai giudici e non alla politica il compito di sciogliere partiti neofascisti.
Il centrodestra dice no a una mobilitazione di piazza contro il fascismo La solidarietà espressa dai leader dei vari schieramenti, non si concretizza però con l'adesione all'invito di Letta a partecipare alla mobilitazione di piazza prevista per il 18 ottobre. Matteo Salvini e Giorgia Meloni dicono no e vengono accusati di ambiguità. "Io condanno ogni estremismo di destra e di sinistra", ha sottolineato dice il leader della Lega, mentre la presidente di FdI condanna la violenza di piazza ma dice di "non sapere quale ne sia la matrice". Insieme chiedono il conto al ministro Lamorgese. Forza Italia, la forza più moderata del centrodestra, fa sapere invece che non sarà a manifestazioni, giudicate "strumentali" alla vigilia dei ballottaggi. Solo Osvaldo Napoli di Coraggio Italia, annuncia la sua presenza a Roma.
La mozione per sciogliere Forza Nuova Nessun accordo bipartisan nemmeno sulla mozione, avanzata dal dem Emanuele Fiano, che lunedì chiederà al governo di sciogliere Forza Nuova. Anche su quel fronte il centrodestra nega il suo appoggio. "La magistratura italiana e la nostre leggi - spiega Francesco Lollobrigida - prevedono già quali siano gli elementi e le norme per agire nei confronti di queste associazioni. Non spetta a me sostituirmi agli inquirenti né alla magistratura. Noi siamo il partito della legalità, siamo contro ciò che contrasta con la legge ma - conclude il capogruppo FdI alla Camera - non spetta a me decidere, c'è già la Costituzione che assegna questo diritto dovere alla magistratura".
Conte: "Ci sono le premesse per sciogliere Forza Nuova" "Non possiamo accettare che nel nostro Paese ci siano aggressioni di questo tipo. Su Forza Nuova è una valutazione che affidiamo alla magistratura, ma anche io ritengo che ci siano le condizioni per lo scioglimento". ha detto Giuseppe Conte, davanti alla sede della Cgil a Roma. "Ancora una volta - ha aggiunto - invito Salvini e Meloni a tener conto che non bisogna in nessun modo alimentare ambiguità e incertezze".