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Taiwan, Tsai: non ci piegheremo a Cina e ci difenderemo

Il presidente ha citato i rapporti "solidi" con gli Usa, quelli "fiorenti" con il Giappone e quelli "sempre più stretti" con l'Ue

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Taiwan non si piegherà alle pressioni di Pechino e difenderà la sua democrazia. "Non siamo più ai margini", ha rivendicato il presidente Tsai Ing-wen nella Giornata nazionale, citando i rapporti "solidi" con gli Usa, quelli "fiorenti" con il Giappone e quelli "sempre più stretti" con l'Ue. "Più otteniamo, maggiore sarà la pressione dalla Cina: nessuno può costringere Taiwan a seguire il percorso che la Cina ha tracciato per noi", ha aggiunto.

Tsai ha inoltre criticato quanto detto dal presidente Xi Jinping, secondo cui "il compito storico della riunificazione completa della madrepatria deve essere adempiuto e lo sarà sicuramente".

"La carenza globale di semiconduttori ha evidenziato l'importanza di Taiwan nella supply chain e una situazione in evoluzione nell'Indo-Pacifico ha nuovamente attirato l'attenzione sulla posizione chiave di Taiwan nella regione", ha aggiunto Tsai, parlando davanti al palazzo presidenziale. "A Washington, Tokyo, Canberra e Bruxelles, Taiwan non è più ai margini, con sempre più amici democratici disposti a difenderci", ha aggiunto.

Il G7, la Nato, l'Ue e il Quad "hanno tutti sottolineato l'importanza della pace e della sicurezza nello Stretto di Taiwan, esprimendo preoccupazione per il fatto che la Cina possa compromettere unilateralmente lo status quo di pace e stabilità nella regione Indo-Pacifica". Ha descritto Taipei come "in piedi sulla prima linea di difesa della democrazia", sperando "in un allentamento delle relazioni" con Pechino. "Non agiremo avventatamente, ma non ci dovrebbero assolutamente esserci illusioni sul popolo taiwanese piegato alle pressioni", ha aggiunto.

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