La proposta di costruire un muro per contenere il passaggio dei migranti avanzata da 12 Paesi europei rappresenta un "degrado morale che mette seriamente in pericolo i valori della democrazia europea". Ne è convinto il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, secondo il quale "l'Unione non può diventare una fortezza contro la povera gente che scappa per la guerra, la fame o da regimi infami".
"Proteggere i nostri confini, specie quando sono minacciati da regimi autoritari - chiarisce Sassoli in un'intervista a Repubblica - è un dovere nei confronti dei nostri cittadini, ma alzare muri contro persone disperate sarebbe rinnegare i nostri valori e perdere la nostra umanità".
Quella di innalzare barriere è dunque un'iniziativa "da respingere decisamente nei suoi fondamenti. L'unica soluzione è una politica comune europea che salvaguardi il diritto d'asilo e regoli i flussi migratori. I Paesi di frontiera non possono essere lasciati da soli a gestire questi fenomeni e ne sa qualcosa anche l'Italia". E in ogni caso, "davanti a un muro non sparisce l'immigrazione: cambiano soltanto le rotte. Occorre assumere le frontiere esterne come frontiere di tutti e lavorare per soluzioni comuni".
Sassoli definisce poi "preoccupante" la decisione della Corte polacca di rigettare il principio della supremazia dei trattati europei sulla legge nazionale e sottolinea che "la supremazia dei trattati europei è indiscutibile. Mi auguro che vi sia ancora la possibilità di evitare una crisi irreversibile. Tuttavia dev'essere chiaro che il primato del diritto europeo sul diritto nazionale non può essere messo in discussione".