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Al Manzoni Luca Argentero racconta lo sport che ha fatto sognare con Malabrocca, Bonatti e Tomba

Dall'8 al 10 ottobre in scena "È questa la vita che sognavo da bambino?" con la regia di Edoardo Leo e Gianni Corsi

Angelo Redaelli

Luca Argentero si fa in tre e in "È questa la vita che sognavo da bambino?", con la regia di Edoardo Re e i testi di Re, Gianni Corsi e dello stesso Argentero, porta sul palco tre grandi personaggi dello sport dalle vite straordinarie: Luisin Malabrocca, Walter Bonatti e Alberto Tomba. Al Teatro Manzoni dall'8 al 10 ottobre lo spettacolo racconta le loro storie e l'impatto che le loro imprese hanno avuto sia dal punto di vista umano sia sociale. 

 
Luisin Malabrocca, Walter Bonatti e Alberto Tomba, tre sportivi italiani che hanno fatto sognare, tifare,
ridere e commuovere varie generazioni di italiani.


Luisin Malabrocca, “l’inventore” della Maglia Nera, il ciclista che nel primo Giro d’Italia dopo la guerra si
accorse per caso che arrivare ultimo, in una Italia devastata come quella del ‘46, faceva molta simpatia alla
gente: riceveva salami, formaggi e olio come regali di solidarietà.
Automaticamente attirò anche l’attenzione di alcuni sponsor, fino a farlo guadagnare di più l’arrivare ultimo
che tentare la vittoria. In poco tempo è arrivata anche la popolarità. In lui le persone hanno riconosciuto
l’anti-eroe che è nel cuore di ogni italiano, ma, insieme alla popolarità, sono arrivati nuovi sfidanti in una
incredibile corsa a chi arriva ultimo.

Angelo Redaelli


Walter Bonatti, l’alpinista che dopo aver superato incredibili sfide con la roccia, il clima e la montagna,
arrivato a oltre ottomila metri d’altezza, quasi sulla cima di una delle montagne più difficili da scalare del
mondo, il K2, scoprì a sue spese che la minaccia più grande per l’uomo è l’uomo stesso; eppure la grande
delusione del K2 lo ha spinto ancora più in là a mettersi alla prova in nuove sfide in solitaria, nuove scalate
impossibili e infine a viaggiare in tutto il mondo. Tutto ciò per trovare la cosa più importante della vita: se
stesso.

Angelo Redaelli

Alberto Tomba, il campione olimpico che ha fermato il Festival di Sanremo con le sue vittorie. L’insolito
sciatore bolognese che con la sua leggerezza nella vita e aggressività sulla pista è arrivato a essere
conosciuto in tutto il mondo come “Tomba la bomba”. Uno dei più grandi campioni della storia dello sci che
ha radunato intorno alle sue gare tutta la nazione, incarnando la rinascita italiana forse illusoria ma
sicuramente spensierata degli anni ‘80.
Tre storie completamente diverse l’una dall’altra, tre personaggi accomunati da una sola caratteristica,
essere diventati, ognuno a modo proprio, degli eroi.

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