Avrebbe cercato di avvelenare la ex moglie aggiungendo al caffè giornaliero un farmaco anticoagulante in grado di provocarle emorragie se somministrato in sovra-dosaggio. Si tratta della vicenda che ha coinvolto un cuoco incarcerato di Faenza, fermato dai carabinieri con l'accusa di tentato omicidio pluriaggravato, maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti della donna, dalla quale si era separato.
Come raccontato da "Mattino Cinque", la vittima si sarebbe insospettita sia per le improvvise premure del marito, sia per il cattivo sapore del caffè che le offriva ogni giorno. Da qui la segnalazione ai Carabinieri di Ravenna, che una volta entrati in azione hanno ripreso l'uomo intento a preparare il caffè "corretto" con un farmaco anticoagulante (che la ex moglie già assumeva sotto prescrizione medica e che dunque era in grado di provocarle emorragie se somministrato in sovra-dosaggio) e l'aggiunta di un vasodilatatore.
L'uomo, ora in carcere in custodia cautelare, ha negato violenze e maltrattamenti, ma ha ammesso la somministrazione dei farmaci all'insaputa della donna "per farla stare più tranquilla".