"Io non farò né alleanze né apparentamenti. Ma faremo un'opposizione costruttiva. Penso sia giusto andare a votare al ballottaggio e come tale sicuramente non voterò Michetti, ma voterò Gualtieri, perché mi corrisponde di più". Così Carlo Calenda, sottolineando che la sua "non è un'indicazione di voto urbi et orbi. Voglio essere chiaro: questa è la scelta di Carlo Calenda, che non mette in discussione i dubbi che ho su Gualtieri".
"Michetti non ha uno straccio di programma, uno straccio di classe dirigente - ha quindi aggiunto Calenda, durante il programma "Otto e mezzo" -. La stragrande maggioranza dei miei voti venivano da sinistra o non collocati. E avendoli presi con una lista civica, voglio essere chiaro: questa è la scelta di Carlo Calenda, che non mette in discussione i tanti dubbi che ho sulla classe dirigente e sul programma di Gualtieri".
"Michetti non ha un programma, è incapace" "Trovo estremamente sbagliato bollare la destra come neofascista, è un modo per radicalizzarla: Michetti è stato votato da tantissime persone, il suo problema non è che sia neofascista, penso sia democristiano, ma il problema di Michetti è che è totalmente incapace - ha quindi aggiunto il leader di Azione -. Quindi il punto su cui battere Michetti è che non c'è un programma per Roma. Quello di Gualtieri invece è troppo conservatore".
"Giuseppe Conte campione di trasformismo e qualunquismo" Conte "è un campione di qualunquismo e trasformismo", ha sottolineato poi Calenda, spiegando di essere stato "attaccato" dal capo politico del M5s, il quale "ha spiegato la sua magnifica storia di coerenza e serietà". "Non gli ho mai sentito fare un ragionamento interessante o affrontare una questione con competenza", ha aggiunto l'ex ministro.