Diciamolo chiaramente: incontrare un uomo interessante in questi ultimi tempi non è facile. La pandemia, poi, ha complicato ancora di più le cose: le discoteche e i locali da ballo, classico luogo di incontro e di primi approcci, sono chiusi; la diffidenza verso le persone sconosciute, nonostante vaccini e green pass, è ancora un ostacolo da superare per molte persone e in più l’inizio della cattiva stagione ci invoglia poco a uscire. Eppure, se lo status di single ormai ci va stretto, qualcosa dobbiamo, e possiamo, fare per sbloccare la situazione.
La compagnia scudo – Se vogliamo conoscere un nuovo potenziale partner, o almeno una persona con cui provare a uscire per vedere come va, il primo errore da non fare è uscire armate di scudo. La difesa in questo caso è costituita da un amico o amica, o peggio ancora da un intero gruppo: anche se con questi accompagnatori ci sentiamo protette e più sicure, gli accompagnatori possono essere un ostacolo non indifferente per chi volesse avvicinarsi a noi. Tradiscono anche un atteggiamento mentale di insicurezza che ci fa partire con il piede sbagliato. Un incontro, perché possa verificarsi, ha bisogno delle condizioni emotive e soprattutto pratiche per potersi verificare.
La bellezza non è tutto, ma la seduzione sì – Un luogo comune, almeno in parte da sfatare, è che gli uomini provino interesse solo per le donne bellissime, giovanissime e magrissime. Anche se l’occhio vuole la sua parte, l’aspetto fisico conta fino ad un certo punto e non sempre l’unico interesse maschile è quello sessuale. Ma è altrettanto vero che la seduzione tocca anche a noi. L’uomo è cacciatore, dice il proverbio, ma la donna deve anche “aiutarlo” a prendere l’iniziativa. La timidezza e l’insicurezza sono diffuse anche tra i maschi, per cui a volte occorre fare qualche passo che li spinga a rompere gli indugi e a farsi avanti. Insomma, occorre mettersi un po’ in gioco anche a costo di correre il rischio di sentirsi dire: no, grazie.
Questione di segnali – Per fortuna in amore non sempre servono le parole. Il linguaggio del corpo ci insegna a mandare segnali che vengono di solito captati e interpretati in modo istintivo dall’interessato, spesso senza che nessun altro se ne accorga. L’obiettivo è fargli capire che, se vuole avvicinarsi a noi, non lo respingeremo all’istante. I gesti, nostri e suoi, hanno carattere subconscio e quando siamo realmente coinvolti diventano impossibili da controllare, ma si possono imparare per metterli in atto al momento opportuno.
I luoghi di incontro – Qualsiasi luogo può essere teatro di un incontro interessante perché le persone vivono e interagiscono ovunque. Ecco perché è opportuno imparare a sfruttare ogni occasione per trasformare le situazioni in possibili teatri di avvicinamento. Certo, una festa o una serata al pub o al ristorante sono le cornici più “classiche”, ma ogni momento può essere fruttifero: ci sono coppie stabili che si sono conosciute nell’anticamera del dentista, in coda in autostrada (ciascuno sulla propria auto imbottigliata nel traffico), o aspettando il proprio turno alla cassa del supermercato. Insomma, occorre mantenere le antenne alzate e avere spirito di iniziativa. La curiosità nei confronti del nostro prossimo e un pizzico di intraprendenza sono le armi migliori.
Non facciamone una mania – Rincorrere un incontro a tutti i costi, facendone un pensiero fisso, non è una strategia vincente. Gli incontri avvengono spontaneamente, quando meno ce lo aspettiamo: badiamo a vivere con serenità, alimentiamo la nostra autostima, consideriamo con interesse e curiosità ogni nuovo incontro, senza aspettarci che ogni volta sia quello “buono”: se ci imbattiamo in una persona interessante e piacevole, anche se la cosa non prende la piega che avremmo desiderato, avremo un amico simpatico in più. Il che non guasta.
Allora, dove? - -Se proprio vogliamo fare un passo in più verso nuove conoscenze possiamo provare, ad esempio, ad informarci tramite il web o i giornali, sugli eventi programmati nella nostra zona e farci una capatina: se poi non troviamo compagnia, avremo scoperto un nuovo locale, un negozio o avremo visto una mostra d’arte che ci ha sorpreso. Gli eventi sportivi possono essere un buon teatro di incontro: il tifo per una squadra può far salire l’adrenalina e far nascere qualche promettente gioco di sguardi. Un evento glam, magari a sfondo benefico, può essere un buon luogo in cui intrufolarsi: di solito, se è per una buona causa, nessuno fa troppo caso se c’è qualche “imbucato”. Dato che teatri e cinema sono a ingressi contingentati, si può ripiegare su musei, mostre d’arte e librerie: attaccare bottone con un bello sconosciuto commentando un libro o un quadro, è sempre un classico. Super classici sono anche la palestra, la passeggiata al parco con il cane, la serata con amici di amici, alla quale partecipare rigorosamente da sola.