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Bimbo ucciso in Umbria, convalidato il fermo della madre | Il papà: "E' stata lei, lo ha confessato, ma potevano salvarlo"

La 44enne ungherese accusata di omicidio volontario aggravato, il padre del piccolo Alex non si dà pace: "Era stato affidato a me, lei è scappata in Italia e l'ha ucciso. Era una tragedia evitabile"  

La 44enne ungherese fermata venerdì a Città della Pieve, in Umbria, per l'omicidio del figlio di 2 anni, davanti al gip si è avvalsa della facoltà di non rispondere.  Convalidato dal gip di Perugia il fermo per omicidio volontario aggravato. Il giudice ha disposto per la donna la custodia cautelare in carcere

Intanto il papà del bimbo non si dà pace: "Aveva già tentato di dargli fuoco. lo vedevano tutti che non era idonea ad occuparsi di mio figlio" racconta Norbert Juhàsz, dall'Ungheria dove risiede. "Alex era stato affidato a me. Quando lei è scappata in Italia, io l'ho denunciata per sottrazione di minore,  perché nessuno ha fatto niente?" si chiede l'uomo disperato. 

Sulla colpevolezza della donna, nessun dubbio: "Ha rapito il mio Alex il giorno in cui avrebbe dovuto consegnarmelo perché il tribunale lo aveva affidato a me - racconta disperato -  Lo ha ucciso e poi ha confessato di averlo ammazzato in un messaggio a un amico. Lui mi ha chiamato ed è andato subito alla polizia ungherese, ma era già troppo tardi. "Questa tragedia poteva essere evitata". La donna, una ballerina ungherese, è accusata di omicidio volontario aggravato e si trova in carcere a Perugia.

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