"Ero piccola ancora non capivo e non comprendevo il motivo di tanta cattiveria nei confronti di una bambina che aveva 5-8 anni". Con queste parole la campionessa europea di pallavolo Paola Egonu racconta a "Verissimo" gli episodi di razzismo subiti nel corso della sua infanzia fin da quando frequentava l'asilo.
"All'inizio capitava poche volte e me lo facevo scivolare addosso - ha detto l'atleta nel salotto di Silvia Toffanin - avevo la coscienza pulita, non avevo mai ferito altre persone, ma crescendo faceva sempre più male perché diventavo sempre più consapevole, mi facevo sempre più domande: perché ferire persone che magari non conosci nemmeno? Qual é la cosa che odi di me".
"Ancora oggi sono protagonista di episodi di questo genere anche in seconda persona - ha continuato Paola - è successo a mia madre andando in banca".
E proprio i suoi genitori l'hanno sempre aiutata nell'affrontare questi episodi: "Ne parlavo sempre con loro, mi hanno sempre avvisata che questo sarebbe potuto succedere e che non c'era bisogno di rispondere e abbassarsi ai loro livelli, questo me lo sono portato dentro", rivela l'atleta.
La pallavolista medaglia d'oro al campionato europeo, è stata scelta come portabandiera per la cerimonia di apertura alle olimpiadi di Tokyo 2020, manifestazione durante la quale è uscita ai quarti di finale.