Così non va! Il mercato auto italiano non solo non decolla con la pandemia (almeno il grosso) alle spalle, ma perde ancora in termini di volumi di vendita. A settembre le immatricolazioni in Italia sono state 105.175, vale a dire il 32,7% in meno del settembre 2020, e del 26,2% in meno rispetto al 2019. Due le ragioni principali del tracollo: la crisi globale dei microconduttori, che ha rallentato la produzione, e la fine in Italia degli incentivi prima che il governo li rifinanziasse. “Uno stop and go che non aiuta il mercato dellʼauto ad agganciare lʼattuale fase di ripresa dell'economia nazionale”, ha detto il Presidente dellʼUnrae Michele Crisci.
Per far fronte alla situazione, lʼUnione che rappresenta le Case estere in Italia chiede che, con la Legge di Bilancio e il PNRR (Piano nazionale di rilancio e resilienza), si avvii una strategia di lungo periodo centrata su: Ecobonus, revisione della fiscalità, diffusione dellʼinfrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici, soprattutto sulle autostrade. Per Crisci, “lʼoccasione per consolidare le buone intenzioni che il Governo Draghi ha finora mostrato è la prossima Legge di Bilancio, nella quale è opportuno introdurre programmi e interventi risolutivi, avviando una corretta strategia di lungo periodo in linea con il percorso di decarbonizzazione, in cui rientra anche lo svecchiamento del parco circolante”.
Lʼauspicio dellʼUnrae è poi che sia aperto il “Tavolo Automotive”, per discutere con tutti gli attori della filiera il modo di far ripartire un settore così essenziale allʼeconomia nazionale. Serve un programma di sostituzione delle auto più inquinanti, con incentivi e una fiscalità meno penalizzante sullʼauto in generale e sulle flotte aziendali in particolare. A settembre un dato positivo è emerso: le emissioni medie di CO2 del parco circolante italiano sono scese del 12,7%, a 114 g/km rispetto ai 130,6 g/km del settembre 2020. Nei primi 9 mesi le emissioni calano di oltre il 10 percento.
Un cenno infine alle alimentazioni, che vedono ancora in discesa benzina e diesel, rispettivamente al 25% e al 19,1% del totale a settembre (30,5% e 20,5% nei 9 mesi). Il Gpl arriva al 9,4% di settembre e al 7% da inizio anno, mentre il metano resta stabile attorno al 2%. Crescono le ibride: 23,8% le mild e 7,5% le full, più le plug-in al 5,2%. Boom per le elettriche pure (BEV), che balzano all’8% di quota a settembre (4% da inizio anno).