Gina Lollobrigida, la Cassazione conferma "tutore" di sostegno per l'attrice
Pur escludendo una situazione di "infermità mentale derivante da patologie psichiatriche", i periti hanno anche riscontrato uno stato di "vulnerabilità che rende possibile l'altrui opera di suggestione"
La Cassazione ha confermato il decreto di apertura dell'amministrazione di sostegno per Gina Lollobrigida, l'attrice 94enne nei confronti della quale il figlio Andrea Milko Skofic, con il quale i rapporti sono sempre stati difficili, aveva chiesto all'autorità giudiziaria di Roma di nominare un "tutore per proteggere il patrimonio" dell'attrice. I periti medici hanno evidenziato "un indebolimento della corretta percezione della realtà".
Pur escludendo una situazione di "infermità mentale derivante da patologie psichiatriche", i periti hanno anche riscontrato nella "Bersagliera" uno stato di "vulnerabilità che rende possibile l'altrui opera di suggestione".
Dalla sua villa romana sull'Appia Antica, l'attrice si dice: "Amareggiata ma non rassegnata" commentando la decisione della Cassazione di confermarle l'amministratore di sostegno per la gestione dei suoi beni e delle sue questioni patrimoniali.
Lo comunica l'avvocato Filippo Maria Meschini, suo legale di fiducia. Per l'attrice, che è stata anche recentemente testimonial per il vaccino contro il Covid e che iniziò la sua carriera nel 1947 divenendo poi una diva conosciuta in tutto il mondo, il verdetto "è lesivo" della sua dignità".