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Mercanteinfiera d’autunno: a Parma la festa dell’antiquariato

Oggetti di tutte le epoche e vintage per celebrare le 40 edizioni della manifestazione

Mercanteinfiera: il luogo delle meraviglie

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 Divanno anni 60 Credit: Fabio Bottini
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Design storico Divano Bellini
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 Divano_anni 60 stile americano
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Mobile Ollo di Alessandro Guerriero e Alessandro Mendini 
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 Collezionismo vintage 
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Videogame Raymanorigins
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 Videogame Raymanorigins
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 Opera di Niki De Saint Phalle
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 Collezionismo Vintage
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Appuntamento a Fiere di Parma dal 2 al 10 ottobre

Torna dal 2 al 10 ottobre a Fiere di Parma l’appuntamento con Mercanteinfiera, alla scoperta di quanto di meglio ci sia in fatto di antiquariato, modernariato, design storico e collezionismo vintage. La manifestazione celebra la sua 40esima edizione mettendo in programma due collaterali: la prima è dedicata alla cravatta, quell’arcano sodalizio tra uomo ed eleganza che da secoli si consuma sotto gli occhi di uno specchio; la seconda ripropone i videogame d’antan, un viaggio tra tecnologia e storia del costume.

I visitatori possono esplorare una superficie di 40mila mq, con 1000 espositori distribuiti in cinque padiglioni di Fiere di Parma, a caccia di oggetti di antiquariato, design storico e collezionismo vintage con moda, accessori, orologi e gioielli. Una immensa camera delle meraviglie, nella quale immergersi alla ricerca di pezzi unici e rarità, come ben sanno i 5mila buyer che ogni anno vengono da tutto il mondo; quest’edizione sono attesi in particolare da Europa, Stati Uniti e Russia. 

Tra gli oggetti più interessanti da ammirare ci sono uno spremi grappoli in pietra per la liturgia del ‘500, un trumeau veneziano di Palazzo Gatti Casazza del 1740, un velocipede di fine ‘800 e un antico proiettore di inizio secolo. Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti e per tutti gli interessi: ad esempio una pochette da sera di Mario Buccellati degli anni Venti, una fotografia scattata da Henri-Cartier Bresson e un paio di Marie Jane di Dolce e Gabbana tempestate di Swarovski.  E poi tutto il design, quello che passa da Gio Ponti a Fornasetti, da Sottssas ad Albini che sta conquistando un pubblico giovane sempre più curioso e avido di vintage. 

Due le mostre collaterali in programma quest’anno: “La spina dorsale di un uomo. Storia della cravatta” Quanti sono i nodi possibili, quale l’ultimo inventato e quando si può dire che sia nata la cravatta moderna? Alcuni sostengono sia una simbologia utilizzata già dagli uomini delle caverne, i croati se ne attribuiscono l’invenzione durante la Guerra dei Trent’anni ed è certo che il Re Sole ne fu un appassionato collezionista. Sono davvero tante le curiosità da scoprire nella mostra realizzata in collaborazione con Paolo Aquilini Direttore del Museo della Seta di Como, Fondazione Setificio, Associazione ex Allievi Setificio, Confartigianato Como, Associazione Italiana Disegnatori Tessili e Confindustria Como. Ad esempio, non tutti sanno che i nodi base sono tre: Orientale, mezzo Windsor e Windsor, ma se ne contano ben 85 varianti. L’ultimo inventato è il nodo Pratt (o Shelby), un mezzo Windsor rovesciato, mentre la cravatta moderna nasce nel 1850 in Inghilterra (ma era diversa da quella di oggi). Sono in esposizione anche 40 cravatte “speciali”, in omaggio ad un accessorio “cult” la cui l’utilità è da sempre motivo di discussione e controversie, ma che tra alti e bassi, domina indisturbato  da secoli il guardaroba di ogni gentleman che si rispetti. 

“Back to the games” è invece la collaterale dedicata ai videogame vintage: il più interessante presente in mostra è il “Virtual Boy”, un flop a fine millennio per la Nintendo: era la console portatile “meno portatile” di sempre. Ma nella mostra, realizzata in collaborazione con Archivio Videoludico della Fondazione Cineteca di Bologna e l'Associazione Bologna Nerd, oltre ad alcuni pezzi in esposizione ce ne saranno davvero molti da provare. Si potrà utilizzare l’Atari 2600, e i grandi classici Asteroids e Space Invaders degli anni ’70, o il Commodore 64 con Super Mario Bros – leader indiscusso degli ’80 – e la Playstation dei ’90, fino all’Xbox del 2000.  L’esposizione, articolata in un percorso a quattro stazioni (corrispondenti ai citati decenni), non è solo un racconto della tecnologia, ma anche della società con i cambiamenti che console e computer portarono nel modo di intrattenerci ma (anche) negli spazi delle nostre case. 

Tutte le informazioni sono sul sito www.mercanteinfiera.it

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