terzo capo di governo nominato da Saied

La Tunisia avrà una donna premier: è la prima volta in un Paese arabo

Il presidente Saied ha incaricato Najla Bouden Romdhane di formare il governo nel tentativo di portare il Paese fuori da una grave crisi politica

Svolta rosa in Tunisia. Il presidente Kais Saied ha incaricato Najla Bouden Romdhane di formare il governo. Lo rende noto un comunicato della Presidenza precisando che tale decisione è stata adottata ai sensi dell'articolo 16 del decreto presidenziale 117 relativo alle misure eccezionali. È la prima volta nel mondo arabo che una donna viene incaricata premier, riferiscono i media locali. 

Chi è la neo premier incaricata - Classe 1958, nata nel governatorato centrale di Kairouan, Bouden è docente presso la Scuola nazionale di ingegneria di Tunisi, specializzata in geoscienze. Arriva alla guida del governo in un momento di grande incertezza, oltre due mesi dopo la decisione di Saied, senza precedenti, di sospendere il parlamento, licenziare il precedente governo e prendere il controllo del paese in preda a uno stallo politico e crescenti tensioni economiche. Una settimana fa, il presidente Saied ha sospeso quasi l'intera carta costituzionale e annunciato il governo per decreto, decisione che ha scatenato proteste nel fine settimana. Il decreto prevede anche il ruolo di capo del governo come assistente del presidente. Bouden lascerà l'attuale incarico di gestione di un piano per realizzare i programmi della Banca mondiale presso il ministero dell'Istruzione superiore e della ricerca. Dal 2011 è direttore generale presso questo ministero, dove ha avuto anche altri ruoli. Prima donna premier, Bouden sarà anche il quarto capo di governo di Saied da quando è entrato in carica nell'autunno 2019 e il terzo che ha nominato personalmente.

La grave crisi politica in Tunisia - Najla Bouden Romdhane è stata nominata primo ministro tunisino nel tentativo di portare fuori il Paese da una grave crisi politica.  Una mossa a sopresa del presidente dopo due mesi da quello che l'opposizione bolla come "il golpe" del 25 luglio scorso, quando Saied destituì il premier Hichem Mechichi e sospese i lavori del Parlamento per poi rafforzare ulteriormente le sue di prerogative. "Per la prima volta nella storia della Tunisia, una donna guiderà il Paese come primo ministro, un onore e un omaggio alle donne della Tunisia" ha detto il presidente Saied, introducendola e chiedendo alla neopremier di presentare un esecutivo "nelle prossime ore o nei prossimi giorni". In un video postato su Facebook, il capo dello stato dichiara la volontà di "lavorare assieme, armati di una solida e costante determinazione per combattere la corruzione e lo stato di caos" in cui versano le istituzioni governative. Sono onorata di essere stata incaricata. Il nostro compito principale sarà combattere la corruzione", è stato il tweet della neo-premier.

Una scelta di facciata - La reazione degli oppositori non si è fatta attendere. L'incarico alla Bouden è stato definito "una scelta di facciata". La sua nomina, infatti, conferma la linea del presidente di un taglio netto con il mondo della politica. Non solo. L'incarico arriva in un quadro tutt'altro che democratico, poco dopo il decreto presidenziale che rafforza il potere di Saied a scapito di esecutivo e parlamento, che di fatto sostituirà legiferando per decreto. Il nuovo governo non riceverà nemmeno la fiducia del parlamento poiché le sue attività sono sospese "fino a nuovo ordine" e agirà in un sistema in cui "il presidente esercita il potere esecutivo con l'aiuto di un consiglio dei ministri presieduto da un capo di governo". Un esecutivo a conduzione presidenziale, nell'ottica di un cambiamento di sistema che Saied vuole verso la democrazia diretta, o meglio plebiscitaria, che non gli ha risparmiato accuse di autoritarismo e ritorno al passato. Tra l'altro, pur potendo contare ancora su un consenso popolare molto ampio, nelle ultime settimane si sono svolte a Tunisi due manifestazioni contro di lui. In attesa di reazioni ufficiali dal mondo politico, l'analista Slaheddine Jourchi ha osservato che "la nomina di una donna alla carica di capo del governo è una cosa positiva, un riconoscimento dell'importanza del ruolo delle donne in Tunisia e della loro capacità di avere successo in tutti i campi". Ma ha espresso scetticismo sulla capacità di Bouden di affrontare efficacemente i dossier che l'attendono non avendo alcuna esperienza di governo.