Scuola, le indicazioni del Ministero per una corretta aerazione delle classi
Con l'arrivo dell'autunno in molti si interrogano su come potrà essere garantito il ricambio dell'aria nelle aule scolastiche, specie laddove si è costretti a tenere le finestre aperte.
Si è ormai completato il ritorno in classe per milioni di studenti. L'inizio delle attività didattiche, in tempo di emergenza Covid-19, tra le tante questioni sul tavolo ripropone anche il tema di una corretta aerazione dei locali, classi in primis. Un aspetto che, peraltro, è uno dei pilastri del Piano Scuola elaborato dal ministero dell'Istruzione per una ripresa in sicurezza.
Ma, specie adesso che andiamo incontro alle stagioni meno favorevoli dal punto di vista climatico, considerando anche che, come segnala un recente sondaggio di Skuola.net, almeno alle superiori circa 3 studenti su 4 sono 'costretti' a stare tutto il giorno con le finestre aperte (non avendo a disposizione un sistema automatico per il ricircolo) come si dovranno regolare le scuole? Un aiuto può arrivare dallo stesso Ministero che, a tal scopo, ha elaborato alcune FAQ, dando utili indicazioni agli istituti.
Aerazione attività fondamentale: le indicazioni del MI
L'aerazione dei locali, come detto, è considerata un'attività fondamentale per il contenimento dei casi da Covid-19. Soprattutto aprire la porta dell'aula diventa cruciale perché serve a creare una corrente d'aria che consente il ricambio dell'aria stessa all'interno della classe.Al contempo, risulta opportuno lasciare aperte anche le finestre del corridoio prospiciente l’aula, per consentire l’espulsione all’esterno dell’aria proveniente dall’aula. In caso contrario, l’aria viziata rimarrebbe in circolo, senza diluirsi, e potrebbe rientrare nell’aula. Per la sua gestione, inoltre, molto dipende dalle dimensioni dello spazio, dal numero di persone in aula, dalla temperatura e anche dell'età media degli occupanti.
La guida del Ministero con le corrette procedure
Il Ministero dell'Istruzione, sulla base di uno studio dell'ENEA che individua le varie modalità di ricircolo dell'aria nelle aule scolastiche, ha però deciso di sintetizzare le modalità più corrette di aerazione dei locali scolastici. Ovvero:
- a) aerare molto il mattino e il pomeriggio, prima delle lezioni, per iniziare con una qualità dell’aria uguale a quella esterna;
- b) aerare aprendo le finestre regolarmente, per non meno di 5 minuti, più volte al giorno, ad ogni cambio insegnante, durante l’intervallo e dopo la pulizia dell’aula;
- c) con temperatura mite (ed ambiente esterno non eccessivamente inquinato dai gas di scarico delle auto) tenere le finestre per quanto possibile aperte;
- d) aerare aprendo le finestre completamente;
- e) con finestre apribili ad anta battente e a ribalta, aprire a battente perché il ricambio d’aria è maggiore;
- f) per rinnovare l’aria più velocemente, aprire la porta e le finestre, sia in aula che nel corridoio. Se non è possibile aprire le finestre del corridoio, aerare tenendo chiusa la porta dell’aula e ricordare che così occorre più tempo per il ricambio d’aria;
- g) ricordare che il tempo di ricambio aria è minore se l’aula è vuota;
- h) non porre oggetti sul davanzale interno delle finestre, assicurandone l’apertura semplice e completa;
- i) liberare il più possibile l’aula da mobilio, oggetti, indumenti. In tal modo aumenta la cubatura d’aria disponibile nel locale;
- l) creare un piano di azione per decidere chi fa cosa, segnando su un calendario settimanale modi, tempi e responsabilità e facendo partecipare tutta la comunità scolastica
Sia il Ministero dell'Istruzione che l'Istituto Superiore di Sanità, quindi, insistono sull'opportunità di mantenere, per quanto possibile, un costante e continuo ingresso di aria esterna all’interno degli ambienti e delle aule scolastiche. Per questo motivo, negli ambienti caratterizzati da una eterogeneità strutturale, di gestione e controllo, sarà opportuno tenere aperte leggermente e contemporaneamente una o più ante delle finestre e/o di eventuali balconi e la porta dell’aula in modo intermittente o continuo.
Le scuole, come ricordato dal Governo, per adeguare le strutture e agevolare la messa in pratica di queste indicazioni potranno utilizzare le risorse messe a disposizione dal primo e dal secondo Decreto Sostegni, pari a circa 500 milioni di euro, per l’acquisto di beni e servizi per fronteggiare l’emergenza.
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