Lega, l'ex guru dei social Luca Morisi indagato per presunta cessione di droga: "Non ho commesso reati, chiedo scusa per i miei errori"
In una perquisizione a casa di Morisi, nel Veronese, trovata una piccola quantità di cocaina, compatibile con l'uso personale: la detenzione della sostanza fa incorrere nell'illecito amministrativo e nella sanzione
Luca Morisi, il guru della comunicazione web di Matteo Salvini, che nei giorni scorsi ha lasciato il ruolo nel gruppo dei social media manager del leader della Lega, è indagato dalla Procura di Verona per "supposta cessione di di sostanza stupefacente". Sono stati alcuni giovani, fermati in auto dai carabinieri e trovati in possesso di un liquido ritenuto stupefacente, ad indicare proprio Morisi come la persona da cui avevano ricevuto la sostanza.
"Si tratta di un fatto banale per quanto riguarda l'autorità giudiziaria. Morisi è iscritto nel registro degli indagati per supposta cessione di sostanza stupefacente, sulla cui natura si attende ancora l'esito delle analisi", spiega il procuratore di Verona, Angela Barbaglio. Morisi non è ancora stato sentito dal pm. "Mi risulta - prosegue Barbaglio - che il difensore dell'indagato abbia preso contatto con il pm titolare dell'indagine - Stefano Aresu, ndr. - immagino per parlare degli atti del procedimento".
In casa sua trovata cocaina - Una piccola quantità di cocaina è stata trovata nell'appartamento di Morisi, perquisito dai carabinieri alcune settimane fa, dicono all'Ansa fonti vicine all'inchiesta. La droga non era occultata e, dicono le stesse fonti, è stata rinvenuta dagli investigatori piuttosto facilmente. Si tratta di una quantità compatibile con l'uso personale e quindi si tratterebbe di un illecito di tipo amministrativo. I carabinieri avrebbere sequestrato a casa dell'ex guru anche cellulari e materiale informatico.
I carabinieri hanno trovato alcune dosi di droga inoltre nella sua cascina a Belfiore, paesino a venti chilometri da Verona, in cui è residente dal 2003. L'inchiesta è assegnata al pubblico ministero Stefano Aresu. Tutto sarebbe nato da una perquisizione di carabinieri a Ferragosto,quando i militari fermano un'automobile con tre giovani a bordo per un controllo. Trovano un flacone con "droga liquida" e i tre, secondo la versione di La Repubblica, accusano proprio Morisi di avergliela ceduta.
Il Corriere della Sera invece scrive che c’è il sospetto che l’ormai ex social media manager della Lega fosse "sotto osservazione" da qualche settimana. Il controllo scattato nei confronti dei tre giovani non è quindi stato casuale ma frutto del monitoraggio dei suoi contatti. Sono proprio loro, indicandolo nella loro testimonianza come lo spacciatore, a far scattare l'accusa di cessione della sostanza.
Morisi: "Non ho commesso reati, chiedo scusa per i miei errori" "Non ho commesso alcun reato, ma la vicenda personale che mi riguarda rappresenta una grave caduta come uomo: chiedo innanzitutto scusa per la mia debolezza e i miei errori a Salvini e a tutta la comunità della Lega a cui ho dedicato gli ultimi anni del mio impegno lavorativo, a mio padre e ai miei familiari, al mio amico di sempre Andrea Paganella a fianco del quale ho avviato la mia attività professionale, a tutte le persone che mi vogliono bene e a me stesso". E' il commento di Morisi.
"E' un momento doloroso della mia vita" "Ho rassegnato il primo settembre le dimissioni dai miei ruoli all'interno della Lega: è un momento molto doloroso della mia vita, rivela fragilità esistenziali irrisolte a cui ho la necessità di dedicare tutto il tempo possibile nel prossimo futuro, contando sul sostegno e sull'affetto delle persone che mi sono più vicine", conclude.
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