A "VERISSIMO"

Veronica Yoko dopo la meningite: "Ho visto il mio corpo rovinarsi, poi sono tornata alla vita"

La campionessa si racconta a "Verissimo" tra le difficoltà dei primi tempi e la medaglia alle paralimpiadi

"Avevo la febbre alta, perdita di forza e confusione, ho capito subito che c'era qualcosa che non andava". Così racconta la campionessa paralimpica Veronica Yoko Plebani a "Verissimo" la meningite che l'ha colpita quando aveva 15 anni. "I primi mesi sono stata in rianimazione - ha detto Veronica - non hanno capito subito cosa avessi, i sintomi sono particolari".

"Nella sala di attesa un infermiere ostinato - ha raccontato la campionessa - mi ha portato di nascosto in una stanzetta dove ha iniziato a fare degli esami di laboratorio. Dopo ha intercettato un medico anestetista, che aveva già visto dei casi di meningite batterica fulminante, e ha richiesto di fare uno screening per il meningococco, quella è stata la mia fortuna, hanno iniziato subito a cercare di debellare il batterio e di salvarmi".

"Io ho un'amputazione ad entrambi i piedi e ho delle mani un po' piccoline - ha raccontato Veronica - Le estremità in senso di pelle e di cute vengono ustionate dall'interno verso l'esterno perché di base manca il sangue in quei punti, questo ovviamente provoca delle limitazioni nel movimento di tante articolazioni".

"A 15 anni sono stata in ospedale in terapia intensiva per quattro mesi, l'estate della prima superiore - ha continuato la campionessa paralimpica - ma il mio carattere di base è quello di una persona reattiva, ho cercato sempre di rispondere a tutte le sfide a modo mio". 

Veronica Yoko poi racconta la prima volta che si è guardata allo specchio: "Nel reparto in cui mi trovavo, quello delle grandi ustioni, non li tengono. Io sono curiosa nella vita e obbligavo mio padre a farmi vedere nella telecamera del telefono".
"Il primo periodo è stato quello più duro - ha detto Veronica - vedevo il mio corpo che si autodistruggeva, poi ad un certo punto le ferite continuano ad aprirsi fino ad un giorno in cui iniziano a farsi le crosticine e vedi che il corpo ha voglia di guarire".

La campionessa, alla sua terza Paralimpiade, ha poi ricevuto nel salotto di Silvia Toffanin un video-messaggio con una sorpresa da un amico di famiglia: "Per dirti quanto sei speciale per me ho pensato di farmi un tatuaggio in ricordo delle Paralimpiadi di Tokyo 2020".