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Covid, monitoraggio: scende incidenza da 54 a 45 e Rt da 0,85 a 0,82

In diminuzione anche il tasso di occupazione in terapia intensiva che si attesta al 5,4%

"Io Resto": al cinema il dramma della pandemia di Covid visto dall'interno di un ospedale

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Continuano a scendere l'incidenza dei casi di Covid in Italia e l'indice di trasmissibilità Rt. Nel periodo 1-14 settembre 2021, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,82 (range 0,81 - 0,82), al di sotto della soglia epidemica ed in diminuzione rispetto alla settimana precedente quando era 0,85. L'incidenza per il periodo 17-23 settembre è scesa a 45 casi ogni 100mila abitanti rispetto al 54 della scorsa settimana. 

In diminuzione ricoveri e terapie intensive In diminuzione anche il tasso di occupazione in terapia intensiva dei malati di Covid, che si attesta al 5,4% con una riduzione del numero di persone ricoverate da 554 (14settembre) a 516 (21 settembre) rispetto al 6,1% della settimana passata. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale, secondo i dati al 21 settembre, diminuisce leggermente al 6,8% dal 7,2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in lieve diminuzione da 4.165 (14 settembre) a 3.937 (settembre). 

Sono 4 le Regioni che restano a rischio moderato Anche questa settimana sono 4 le Regioni che risultano classificate a rischio moderato. Si tratta di Piemonte, Val d'Aosta, Provincia di Bolzano e Provincia di Trento. Le restanti 17 risultano classificate a rischio basso. Solo una Regione (Basilicata) riporta un'allerta di resilienza, mentre nessuna riporta molteplici allerte.

"In diminuzione - si legge nella bozza del monitoraggio settimanale dell'Iss, il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (8.482 vs 10.655 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti resta stabile (33% vs 33% la scorsa settimana). Resta stabile anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (46% vs 46%) e la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (21% vs 21%)".

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