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Trattativa Stato-mafia, Dell'Utri: "E' un film, una cosa totalmente inventata"

Si aspettava l'assoluzione? "Aspettare è un po' troppo, lo speravo però", ha risposto l'ex senatore dopo la sentenza della Corte di Appello di Palermo

"E' un film, una cosa inventata totalmente, ma avevo paura potessero credere a queste cose inventate, servendosi dei soliti pentiti e della solita stampa che affianca la procura di Palermo". E' il commento di Marcello Dell'Utri, assolto in Appello a Palermo nell'ambito del processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. Si aspettava l'assoluzione? "Aspettare è un po' troppo, lo speravo però", ha risposto l'ex senatore azzurro.

"Non so esattamente di cosa fossi accusato - ha aggiunto Dell'Utri-. Non ho seguito questo processo. Credo fosse per aver ricevuto minacce dai mafiosi, che dovevo riferire a Berlusconi, minacciandolo a sua volta se non avesse provveduto a fare leggi a favore dei mafiosi. Tutta una cosa allucinante, nel governo di Berlusconi ci sono state solo leggi contro i mafiosi".

"Ma era talmente palese che anche in primo grado avrebbero dovuto riconoscerlo, eppure il clima allora era tale che non bisognava vedere le carte. Io credo che  questa Corte abbia lavorato con criterio, cognizione e coscienza. I miei avvocati hanno smontato il processo dalle fondamenta, ho ascoltato le arringhe e non era possibile non riconoscere l'assurdita' dell'impianto accusatorio", ha concluso l'ex senatore.

Tajani (FI): "Finalmente si è fatta giustizia" "Era ora. Finalmente c'è un tribunale che dimostra quando è importante essere garantisti. I processi mediatici contro Dell'Utri e tre ufficiali dei carabinieri si sono rivelati infondati. Finalmente si è fatta giustizia nei confronti di quattro persone. Si è fatta giustizia e sono lieto che tutti e quattro siano stati assolti". A dirlo è il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani.

Il sottosegretario Mulè: "Riconosciuto il calvario subito da servitori-eroi dello Stato" "Con la sentenza della Corte d'assise d'Appello di Palermo si chiude una delle pagine più dolorose vissute dagli imputati del processo Stato-Mafia e dalle istituzioni. Nel rispetto dovuto alle sentenze viene riconosciuto il calvario subito da servitori-eroi dello Stato che per lunghissimi anni hanno dovuto affrontare l'accusa infamante di essere scesi a patti con Cosa Nostra". Lo ha detto il sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè.

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