FOTO24 VIDEO24 2

Roberta Chiola: "Controlliamo tutta la filiera per garantire la miglior qualità possibile"

Roberta Chiola, Direttore Marketing e Commerciale Gruppo Chiola, racconta la sua storia a Tgcom24

Ufficio stampa

Roberta Chiola, insieme alla sorella Emanuela, è impegnata nella conduzione e nella gestione dell'azienda di famiglia, il Gruppo Chiola.  

Roberta, possiamo iniziare questa chiacchierata partendo dal prosciutto crudo?
Volentieri, anche perché è il prodotto principe tra i salumi. In particolare, possiamo parlare del crudo di Parma e di San Daniele, che sono il bene più nobile che si ricava dal maiale. Peraltro, risale solo all’anno scorso l’acquisizione da parte del nostro gruppo di "Mulino Fabiola" un prosciuttificio di Parma. Una bella scommessa, che si sta rivelando vincente.

Il mondo dei suini ha sempre fatto parte della sua vita.
E’ così. Mio padre, uomo di grandi capacità e straordinaria energia, ha iniziato la sua carriera da imprenditore nel campo del pollame. Dal 1975, ha iniziato il suo percorso professionale nel settore suini, acquisendo scrofaie e allevamenti da ingrasso per la produzione delle Dop famose in tutto il mondo. Nel 2019 abbiamo acquisito la maggioranza del capitale azionario della Ferrero Mangimi, uno dei principali player del settore. Dall’anno scorso abbiamo iniziato a produrre prodotti in "skin" a basso impatto ambientale per la grande distribuzione (tra cui medaglioni di filetto, fettine scelte di lonza, straccetti, hamburger e mini burger) fino ad arrivare al Prosciutto di Parma. Insomma, controlliamo tutta la filiera e in questo modo siamo certi di garantire la miglior qualità possibile, grazie ad un sistema rigido di rintracciabilità e a controlli rigidissimi.

Il Dna imprenditoriale si è fatto sentire fin da quando era bambina?
In realtà sono stata una bimba molto normale: frequentavo la scuola con profitto, non ho mai dato grossi problemi, e nel tempo libero, oltre a stare con gli amici, mi dedicavo allo sport. Crescendo, mi hanno appassionato la lettura e la scrittura, al punto che avrei voluto approfondire queste discipline in ambito universitario. Poi però ho valutato che sarebbe stato meglio affrontare un percorso di studi prodromico al mondo del lavoro e mantenere lettura e scrittura come hobby: mi sono laureata in economia con indirizzo marketing e mi sono fatta le ossa lavorando in una società parabancaria per quattro anni circa. Il mio obiettivo era quello di arrivare nell’azienda di famiglia avendo già qualche nozione ed esperienza nel mondo aziendale.

Essere donna in un’azienda che si occupa di bestiame: difficile?
Per quanto riguarda me e mia sorella Emanuela non è stato difficile inserirci in questo settore. Ammetto che la preparazione che abbiamo potuto avere grazie a nostro padre, un capo davvero molto severo ed esigente, ma di grande e solida esperienza, è stata assolutamente fondamentale. Devo anche dire che, grazie all’impegno, all’umiltà e alla dedizione con cui abbiamo affrontato la sfida in azienda, siamo state accolte e circondate da un sincero affetto e autentica stima da parte di tutto il nostro mondo, collaboratori, clienti e fornitori.

So che lei e sua sorella siete molto unite.
Emanuela ed io siamo sempre state legate da un sentimento molto profondo e, grazie al cielo, abbiamo caratteri e inclinazioni molto diverse. Così, per esempio, in azienda non ci sono stati motivi di discussione circa i ruoli da ricoprire: lei è sempre stata impegnata nell’ambito amministrativo contabile, io in quello commerciale e marketing. Siamo decisamente una squadra molto unita e il nostro stile di gestione del personale ci ha visto impegnate nel valorizzare le risorse, investire sui giovani e creare un ambiente positivo e coinvolgente: da noi tutti i collaboratori si sentono parte di una grande famiglia e di una squadra vincente.

Famiglia e lavoro, a volte non è semplice.
Sono fortunata. Ho conosciuto mio marito durante gli anni dell’Università e siamo rimasti sempre insieme. Lui ha sempre saputo quale sarebbe stato il mio impegno nell’azienda di famiglia e nondimeno lo ha rispettato. Ho due figli, Tommaso, 16 anni, e Nicola, 13, e due nipoti, i figli di mia sorella Emanuela, Davide, 24 anni, e Giulia, 21, che si è appena laureata e si appresta a iniziare un master proprio in marketing agroalimentare. I nostri ragazzi sono cresciuti insieme e, grazie all’aiuto prezioso di mia mamma, abbiamo potuto dedicarci al nostro lavoro con serenità: la nonna c’è sempre stata quando è capitato che fossi via per lavoro ed è stata insostituibile. Personalmente, non ho mai tolto nulla ai miei figli, ma ho cercato di fare in modo che fossero più autonomi possibile: in un certo senso sono stata severa, ma sempre pensando ad una maggiore assunzione di responsabilità.

Hobby e tempo libero?
Mi piace leggere e non mi faccio mai mancare un po’ di attività fisica, una bella camminata o anche una gita in bici. A proposito di bici, mio papà è un ottimo ciclista!

Un suggerimento alle ragazze che desiderano fare un percorso di carriera?
Bisogna impegnarsi moltissimo, avere volontà di fare e non abbattersi di fronte alle difficoltà. Le donne brave hanno una marcia in più, ricordiamocelo sempre.

Espandi