Vaccini, Salvini: "Io sono free vax, basta con le tifoserie"
Il leader della Lega conia un nuovo termine e chiede che lo Stato si assuma la responsabilità sulle eventuali reazioni avverse del siero anti-Covid
Tra pro vax e no vax ora Matteo Salvini si proclama free vax. "Io sono per la libertà, sono free vax", ha detto il leader della Lega, commentando le parole del candidato sindaco di Milano Luca Bernardo che non esclude di poter avere un assessore no vax. "Ognuno della sua salute è libero di occuparsi come vuole - ha aggiunto -. Io ho fatto una scelta libera e consapevole e mi sono vaccinato, però adesso smettiamola con le tifoserie"
"Io sono orgoglioso che la Lega lasci libertà di coscienza e di voto su temi delicati e importanti come salute e lavoro - ha aggiunto - Io sono vaccinato, come molti altri italiani, questo mi dà il diritto di imporre la mia scelta ad altri, obbligatoriamente? No. È giusto lasciare a casa senza stipendio migliaia di medici infermieri, poliziotti, vigili del fuoco volontari? Secondo me occorre andarci molto cauti o quanto meno offrire tamponi rapidi gratuiti".
Sull'obbligatorietà del vaccino anti-Covid, Salvini ha spiegato: "La domanda che abbiamo fatto senza avere finora risposta è questa: io ti impongo un vaccino che salva la vita perché evita la forma più grave. Ci sono in alcuni casi, pochi o tanti lo valuteremo negli anni, delle reazioni avverse. Se io ti impongo qualcosa, ti devo anche garantire che se qualcosa non funziona, la responsabilità è mia. Non posso importi di firmare che se ti succede qualcosa, affari tuoi. Per convincere non serve l'obbligo o i licenziamenti ma lo Stato dovrebe dire: 'Garantisco io'. Questo metterebbe tranquilli tutti e 60 milioni di italiani".
Sulle divisioni interne al partito, il leader ha sottolineato che "i parlamentari della Lega sono 200, qualcuno in libertà di coscienza dice 'se non ho queste garanzie, io per il momento aspetto'. Non facciamo problemi, perché la fiducia l'abbiamo votata, ma chiediamo queste garanzie. Viviamo un momento di pensiero unico preoccupante: porre domande non è 'no vax'".
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