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Il regista dell'ultimo 007 accusa: "Il James Bond di Connery? Era uno stupratore"

L'opinione di Cary Fukunaga, che ha diretto l'ultimo film della saga "No Time To Die"

James Bond, da playboy a... molestatore

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Altro che gentleman, secondo il regista Cary Fukunaga (che ha diretto l'ultimo capitolo dell'agente 007 "No Time To Die"), l'agente segreto interpretato negli Anni Sessanta da Sean Connery era fondamentalmente uno "stupratore". Fukunaga ha puntato il dito contro una scena di "Operazione Tuono" (1965), in cui il protagonista tenta di sedurre un'infermiera che si oppone alle avances.

Nella scena in questione James Bond incontra l'infermiera Patricia Fearing (Molly Peters), che rifiuta le sue provocazioni e lo spinge via mentre cerca di baciarla. Più avanti la donna lo implora di mantenere un segreto che potrebbe farle perdere il lavoro e l'agente 007 risponde: "Bene, credo che il mio silenzio abbia un prezzo". A quel punto la spinge dentro una sauna e il regista lascia alla fantasia dello spettatore immaginare cosa succeda tra i due.

"In Operazione Tuono in pratica il personaggio di Sean Connery stupra una donna. Lei continua a dire 'no, no, no' e lui 'sì, si, sì' ", ha dichiarato a "Hollywood Reporter". "Oggi non sarebbe accettabile". Proprio per questo in "No Time To Die" è stato attento a dare ai personaggi femminili "la stessa equità" rispetto a quelli maschili.

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