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In arrivo la pillola anti-Covid di Pfizer: protezione (e cura) senza vaccino

La casa farmaceutica ha iniziato la fase 2 della sperimentazione: potrebbe essere la spallata definitiva alla pandemia

Una pillola anti-Covid da prendere dopo la comparsa dei primi sintomi, ma efficace anche a scopo preventivo. Dopo aver messo a punto per prima il vaccino anti Covid-19, Pfizer potrebbe dare la spallata definitiva alla pandemia con questo nuovo farmaco attualmente in fase di sperimentazione. Se ne parlava già a inizio settembre, ma la scorsa settimana, nel corso della Conferenza sanitaria globale organizzata da Morgan Stanley, i vertici dell'azienda farmaceutica hanno fornito maggiori dettagli sul nuovo farmaco.

INIBITORE DI PROTEASI
Frank D'Amelio e Angela Hwang, CIO e presidente di Pfizer Biopharmaceutical, sono intervenuti per spiegare il funzionamento della pillola. Il trattamento è basato su un inibitore della proteasi, utilizzato con successo nel trattamento dell'HIV, che blocca l'attività di un enzima chiave che permette al coronavirus di replicarsi. La somministrazione del farmaco avviene in combinazione con una bassa dose di ritonavir. La tipologia di utilizzo del farmaco è paragonabile al Tamiflu, che viene preso quando compaiono i primi sintomi dell'influenza.

SPERIMENTAZIONE IN CORSO
Alla sperimentazione della pillola Pfizer, per ora chiamata PF-07321332, stanno partecipando 1.140 adulti che hanno contratto il Covid-19 ma non mostrano sintomi tali da richiedere un ricovero in ospedale. I dirigenti Pfizer hanno spiegato che il ciclo di trattamento per questi pazienti durerà 5 giorni a partire dai primi sintomi di infezione, quindi prima dell'eventuale ricovero in ospedale.

TRATTAMENTO DA 5 A 10 GIORNI
Si tratta, quindi, di una profilassi che, nelle intenzioni di Pfizer, sarà utile anche per chi è stato a stretto contatto con pazienti positivi: "Stiamo studiando cicli di prevenzione post-esposizione da 5 o da 10 giorni", ha detto D'Amelio. I primi risultati della sperimentazione verranno resi noti il 26 novembre. Lo studio ha già superato la fase 1 di sperimentazione e, se approvato, questo farmaco potrebbe essere la soluzione per proteggere dal Covid anche le persone che non vogliono (o non possono) vaccinarsi.