Auguri a Ivano Fossati, che festeggia oggi 70 anni trascorsi tra prog e musica impegnata. Nonostante l'addio alle scene dieci anni fa, dopo 40 anni di carriera, anche lontano dal suo pubblico l'artista non ha mai rinunciato al suo ruolo di autore e fine intellettuale. L'unica che nell'ultima decade è riuscita a strappargli una collaborazione è stata Mina, artista altrettanto schiva, per il disco del 2019 "Mina Fossati".
Nato a Genova nel 1951, Ivano proprio nella città ligure muove i primi passi come artista. Negli Anni Sessanta prende infatti parte ai vari complessi beat, mentre all'inizio degli Anni Settanta è uno degli anticipatori del prog italiano con il suo gruppo Delirium. L'esperienza mette in luce le sue doti di leader e cantante. Nel 1973 lascia quindi il gruppo per intraprendere la carriera da solista con l'album d'esordio "Il grande mare che avremmo traversato".
Inizia da qui il suo viaggio tra i generi, che lo porta a sperimentare sonorità che vanno dal pop al progressive, alla ricerca della propria linea espressiva. "La casa del serpente" (1977) segna la sua svolta verso il rock e l'inizio della collaborazione con Mia Martini. Il sodalizio artistico si trasforma in una relazione sentimentale, che durerà fino alla fine degli anni Ottanta. Tra il 1993 e il 1996 è stato legato all'attrice Nancy Brilli, mentre è attualmente l'attrice Mercedes Martini. Fossati ha anche un figlio Claudio, nato dal matrimonio con l'ex moglie Gildana.
Nel 1979 esce "La mia banda suona il rock", album che gli permette di mostrare la sua attitudine rock mescolata a una vena più intimista. Negli Anni Ottanta lavora con Francesco De Gregori e Ornella Vanoni, inaugurando un nuovo capitolo della sua carriera più cantautorale. Nel 1988 l'incontro con Fiorella Mannoia dà il via a una lunga serie di collaborazione, che daranno vita a successi come "I treni a Vapore", "Le notti di Maggio" e "1991 L'amore per amore".
Fossati non ha lavorato solo per se stesso, ma ha scritto con generosità anche per molti colleghi. Dalla sua penna sono infatti nate anche canzoni entrate nella storia della musica. Tra queste "Un'emozione da poco" (scritta nel 1978 per una giovanissima Anna Oxa), "Pensiero Stupendo" (portato al successo da Patty Pravo nel 1978) e "Non sono una signora" (manifesto rock del 1982 di Loredana Bertè), solo per citarne alcune.
Da sempre lontano dalla politica, ha prestato il suo successo del 1992 "La canzone popolare" all'Ulivo e "Uomo libero" alla Democrazia europea di Andreotti e D'Antoni. Per tutta la sua carriera ha però rivendicato una totale indipendenza, fattore che con gli anni è diventato ancora più importante. "La fortuna di avere 70 anni è che puoi dire di no ancora più di prima quando e al tempo stesso dire di sì anche alle cose piu' spiazzanti", ha raccontato a "Rolling Stone". "E' una libertà che già avevo, ma che si è amplificata".
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