Il più giovane a salire sulla vetta

Scala il Cervino a 11 anni, criticato il papà, che replica: "Ha perso solo due giorni di scuola"

"Era con una guida di eccezionale esperienza" ha spiegato il genitore in un lungo post su Facebook in risposta ai commenti sotto la foto del figlio in posa sulla vetta

© Facebook| A 11 è il giovane ad aver scalato il monte Cervino dal versante italiano

A soli undici anni Federico è diventato il più giovane scalatore ad aver raggiunto la vetta del monte Cervino, la terza montagna italiana per altitudine. Un sogno che portava con sè da due anni, e che è diventato realtà grazie al supporto di una guida alpinista trentina di esperienza, che lo accompagnato per tutto il percorso. Su Facebook però è dovuto intervenire il padre con un lungo post a spiegare il perché dell'impresa di Federico.

"Buongiorno a tutti sono il papà di Federico" inizia così il commento. "Il bambino è stato assente da scuola due giorni di cui uno era il primo lunedì (ove tradizionalmente ci si saluta o poco più) e martedì. Ieri a 24 ore dalla scalata si è regolarmente presentato a scuola nonostante dopo una fatica del genere poteva essere opportuno e giustificabile riposare. Insomma alle 8 era sul Cervino, alle 20 a casa a preparare lo zainetto per la scuola. Purtroppo il Cervino si può scalare (specie per un ragazzino) con contesti meteorologici particolari (visibilità, assenza di precipitazioni e vento) che non sono così frequenti. Lunedì e martedì si sono incredibilmente presentate queste condizioni ideali".

A continuazione il padre spiega come l'impresa sia stata frutto di due anni di allenamenti e preparazioni, reputato idoneo anche da alcune guide alpine. Lo stesso che lo ha accompagnato fino in cima, a 4.478 metri, ha riconosciuto la preparazione atletica del ragazzo perfettamente in grado di superare le difficoltà che il Cervino ha presentato lungo il sentiero, "un'impresa così non si può improvvisare - ha commentato la guida - ho un figlio di 9 anni e mi sono detto che provare non costa nulla. Ho dato fiducia a lui e al padre". E poi la consapevolezza che in qualsiasi momento sarebbero potuti tornare indietro. Per riuscire a stare nei tempi, sono saliti da Plan Maison alla Capanna Carrel a circa 1300 metri di dislivello dove hanno dormito, per poi partire verso la vetta prima ancora che il sole sorgesse.

Per due anni il padre lo ha seguito direttamente durante le sue gite tra ferrate, cime e ghiacciai e dopo averlo visto realizzare quell'impresa ha scritto: "La mia stima e il mio orgoglio di avere il privilegio di essere tuo padre, non hanno fine". Il suo commento si è poi concluso: "Sono perfettamente consapevole che l'alpinismo comporta rischi oggettivi spesso imprevedibili, di sicuro non maggiori di altre attività che abitualmente molti di noi intraprendono consapevoli dell'imprevedibile".