Green pass, Orlando: "Obbligo vaccinale non può essere escluso ma senza mettere al bando i non vaccinati"
Il ministro del Lavoro sottolinea come con l'introduzione del certificato verde si siano evitate nuove chiusure ma avverte: "Rischia di spaccare società in due e spingere minoranze a complottismo"
Quella dell'obbligo vaccinale è "un'ipotesi che non può essere esclusa, ma mi auguro di non arrivare a quel punto per non scavare una trincea ancora più profonda nella nostra società, tra vaccinati e non". Il ministro del Lavoro avverte: "Sull'obbligo vaccinale invocato anche da diversi sindacati "c'è una questione che non ci dobbiamo nascondere: io credo che sia preferibile il Green pass oggi per questione di carattere assoluto, ma forse non calcoliamo che l'obbligo vaccinale comporta anche conseguenze che rasentano la messa al bando di chi non si vaccina".
Il ministro Orlando è intervenuto ad un convegno della Cgil a Firenze assieme al segretario generale Maurizio Landini (che invece ha ribadito di volere l'obbligo vaccinale). "Siamo sicuri - si è chiesto Orlando - che l'obbligo vaccinale non porti nella direzione di dividere la società in due, con un ambito in cui si crea una minoranza in cui rischia di avere grande spazio e consenso su una posizione complottista? Per questo secondo me - ha aggiunto - al momento, la strada green pass è la migliore. In questo strumento c'è ancora una facoltà fortemente orientata. Questa facoltà è orientata, perché chiaramente c'è una propensione del legislatori sulle vaccinazioni, che giustifica la non gratuità dei tamponi".
E sul Green pass, l'ex vicesegretario del Pd in un'intervista a La Stampa conclude: "Con l'estensione del certificato verde è stato scongiurato il rischio di nuove chiusure per consentire di svolgere varie attività con standard di sicurezza ancora più elevati. Sono state create condizioni per usare spazi sociali e mezzi di trasporto con più tranquillità, favorendo migliori risultati economici".
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