"Il governo si è impegnato a emettere una circolare nei prossimi giorni che crei le condizioni per riconoscere il Green pass ai cittadini italiani che si sono vaccinati all'estero con immunizzanti non autorizzati dall'Ema". Lo ha annunciato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. Finora il certificato verde era rilasciato ai vaccinati all'estero solo con Pfizer, Moderna, AstraZeneca e J&J.
Giovedì è stato approvato un emendamento "che prevede l'emanazione di una circolare nei prossimi giorni che vada a dare una risposta", ha ricordato Costa.
"L'obbligo è un tema divisivo e non attuale" - Il tema dell'obbligo vaccinale è "divisivo e non attuale", ha sottolineato il sottosegretario. "Abbiamo raggiunto percentuali straordinarie in tema vaccini, siamo tra i primi in Europa e non solo. Questo significa che la stragrande maggioranza dei cittadini ha ben compreso che l'unica via di uscita dalla pandemia sono i vaccini. L'estensione del green pass possa rappresentare uno stimolo per favorire la campagna". La scelta di optare per l'obbligo vaccinale "o la si fa all'inizio oppure la si fa alla fine quando non si è raggiunto l'obiettivo. Farla all'interno di un percorso che sta dando ottimi risultati rischierebbe di alimentare il dibattito, di contrapporre posizioni diverse. Si rischia che diventi un tema tra tifoserie, e oggi non conviene".
"Quella dei test gratuiti a tutti non è la strada giusta" - Il governo ha deciso che "la via per uscire da questa pandemia è il vaccino e non i tamponi", ha proseguito Costa. Per quanto riguarda i test, "la gratuità assoluta generalizzata non è la strada giusta. Faccio una provocazione: per assurdo dovremmo dare i tamponi ai cittadini che si sono vaccinati per un monitoraggio costante. Il governo sta mettendo i vaccini a disposizione gratuitamente, il Green pass è quello strumento che garantisce la libertà a tutti. Con il vaccino si ottiene la libertà senza altri sforzi, chi invece decide di non vaccinarsi può ottenere le stesse libertà ma è giusto che si faccia carico del costo del tampone, ovviamente a prezzi calmierati".
"Sui test salivari chiesto il parere al Cts" - Sull'utilizzo dei tamponi salivari per il Green pass, l'esecutivo "ha preso un impegno preciso approvando un ordine del giorno una settimana fa, ma servono evidenze scientifiche. A questo proposito abbiamo chiesto al Cts di esprimersi in maniera chiara. Se il Cts e le evidenze scientifiche ci diranno che il tampone salivare offre sufficienti garanzie da poterlo introdurre come requisito nel Green pass, per noi si tratterebbe di avere uno strumento in più. Insomma, la politica si deve rimettere alle indicazioni scientifiche".