COVID A SCUOLA

Scuola, scattano già le prime quarantene: cosa prevedono quest'anno le regole del Ministero

Inizia la scuola, ma spuntano anche i primi casi di positività tra docenti e alunni. Succede in Alto Adige. Ma quali sono le procedure da seguire per l'isolamento delle classi?

© Ansa

Si torna in classe, ma è già tempo di positivi e quarantene. Perché, mentre gli studenti stanno gradualmente riprendendo confidenza con il proprio banco, qualche istituto è già alle prese con le prime criticità in tema di gestione della pandemia in ambito scolastico. È il caso dell'Alto Adige dove, a distanza di appena una settimana dalla prima campanella (qui, infatti, la scuola è ricominciata lunedì 6 settembre), si registrano delle positività tra docenti e studenti che hanno portato all'isolamento di classi intere (al momento sono otto).

Ma cosa succede se c'è un positivo a scuola? Quali procedure bisogna attuare? Il Ministero dell'Istruzione, attraverso le sue faq ufficiali - ovvero le domande poste più di frequente - spiega meglio cosa fare. A riassumerle il sito Skuola.net.

Quarantena a scuola, il vaccino fa la differenza

La novità, rispetto allo scorso anno scolastico, riguarda la vaccinazione: tutti gli studenti over 12 ora possono vaccinarsi. Dunque, per gli alunni più grandi e per il personale scolastico, in caso di messa in isolamento del singolo oppure dell’intera classe, le regole non saranno uguali per tutti:

- Per le persone non vaccinate la quarantena durerà 10 giorni, con un tampone da effettuare tra il 10° e il 14° giorno dall’ultimo contatto con il positivo

- Per le persone vaccinate la quarantena è ridotta a 7 giorni, con test molecolare alla fine dell’isolamento.

Come si procede in caso di positività?

A livello procedurale, il Comitato Tecnico Scientifico spiega che "in caso di sintomi indicativi di infezione acuta delle vie respiratorie di personale o studenti, occorre attivare immediatamente la specifica procedura: il soggetto interessato dovrà essere invitato a raggiungere la propria abitazione e si dovrà attivare la procedura di segnalazione e contact tracing da parte della ASL competente".

Quali sono i sintomi per valutare di non mandare il proprio figlio in classe?

Il Protocollo di sicurezza per l’avvio dell’anno scolastico 2021/2022, inoltre, conferma l’obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza di temperatura oltre i 37,5° o altri sintomi simil-influenzali e di chiamare il proprio medico di famiglia e l’autorità sanitaria. È ribadito pure il divieto di fare ingresso o di permanere nei locali scolastici laddove, anche successivamente all’ingresso, sussistano le condizioni di pericolo (soggetti con sintomatologia respiratoria o temperatura corporea superiore a 37,5°; provenienza da zone a rischio o contatto con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti, etc.) stabilite dalle autorità sanitarie competenti

Previste attività di screening a tappeto

L’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con il Ministero della Salute, il Commissario straordinario per l’emergenza sanitaria e il Ministero dell’Istruzione, nel frattempo, sta definendo un piano di screening della popolazione scolastica, con particolare attenzione alla fascia di età 6-12 anni. Le scuole interessate saranno progressivamente individuate in collaborazione fra autorità sanitarie e uffici scolastici. Il piano prevede di monitorare almeno 55 mila alunni di scuole "sentinella" ogni 15 giorni. Un campione, dunque, di circa 110 mila studenti al mese, rappresentativo della popolazione scolastica di riferimento, che ammonta a un totale di circa 4 milioni 200mila bambini e ragazzi. A essere coinvolti, su base volontaria, saranno gli studenti delle classi primarie e secondarie di primo grado, ossia di elementari e medie.