decreto unico in cdm

Covid, arriva l'obbligo di Green pass per tutti i lavoratori | Sindacati: ok ma tamponi gratis

Convocato per giovedì il Consiglio dei ministri per discutere il decreto unico che estende l'obbligo del certificato verde da metà ottobre. Salvini frena: "No all'obbligo per tutti"

Un decreto unico per estendere l'obbligo di Green pass da metà ottobre ai lavoratori pubblici e privati e sanzioni per chi entra al lavoro per più giorni consecutivi senza il pass. Il testo arriva giovedì in Cdm nel pomeriggio, mentre in mattinata si terrà la cabina di regia. Il premier Draghi ha illustrato la strategia ai sindacati, che chiedono tamponi gratis per i lavoratori. Salvini frena: 'No all'obbligo per tutti'.

"Funziona, è monitorato, è una soluzione accomodante", ha detto Draghi ai sindacati, spiegando perché si sia preferito imporre il Green pass e, almeno per ora, non l'obbligo di vaccinazione. E' un "percorso che unifica", ha sottolinea il premier.

Multe per lavoratori senza Green pass Dalla metà di ottobre bisognerà essere vaccinati, aver fatto un tampone o essere guariti dal Covid, per entrare in uffici pubblici e privati, ma l'obbligo dovrebbe essere esteso anche a studi professionali, negozi, ristoranti. Per chi si presenta al lavoro senza, ci saranno sanzioni: una multa, che dovrebbe andare dai 400 ai 1.000 euro, e disciplinari, che saranno modulate sulle diverse categorie. Sarà espressamente previsto il divieto di licenziare, recependo una preoccupazione sindacale.

Sindacati: tamponi siano gratis Mentre resta il nodo dei tamponi: la richiesta di Cgil, Cisl e Uil e di alcuni ministri, è renderli gratuiti per tutti, ma la linea del governo ad ora resta contraria. I sindacati hanno chiesto che almeno in una fase transitoria i tamponi siano gratuiti per tutti, in modo da consentire a chi non ha il vaccino di entrare al lavoro a costo zero. Ma sul punto il premier e la gran parte di ministri nutrirebbero dubbi, per l'effetto disincentivante: si applicano e continueranno ad applicarsi prezzi calmierati. 

Deciderà la cabina di regia: fino all'ultimo, un periodo transitorio di gratuità non si può escludere. "Se viene imposto il Pass allora i tamponi siano rapidi e gratis", ha chiesto dall'opposizione Giorgia Meloni. Altro aspetto delicato è quello delle sanzioni, difficili da applicare soprattutto nel privato, ma da modulare anche nel pubblico a seconda del tipo di amministrazione, con diversi procedimenti disciplinari: ci sarebbe la sospensione dal lavoro e dallo stipendio dopo violazioni reiterate per alcune categorie, come già per gli insegnanti. Di sicuro, l'obbligo si applicherà ai tribunali e anche per gli organi costituzionali ci sarà una spinta ad adeguarsi.

Proseguirà ancora nelle prossime ore il lavoro tecnico sul decreto per il "super" Green pass: tra le ipotesi c'è di differenziare l'entrata in vigore delle misure, scaglionandole tra l'1 e 15 ottobre. Nella mattina di giovedì Draghi ha fissato una cabina di regia per le scelte politiche finali, che il governo subito dopo comunicherà alle Regioni. Alle 16, infine, il testo dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri per il via libera.

I dubbi di Salvini Restano i dubbi di Matteo Salvini, che si dice contrario a imporre il pass "a 60 milioni di italiani". I mal di pancia leghisti si riverberano nei voti parlamentari sui precedenti decreti Green pass. Ma difficilmente la Lega, che continua a chiedere la gratuità dei tamponi, si smarcherà. Giancarlo Giorgetti, che con Renato Brunetta, Roberto Speranza e Andrea Orlando affianca Draghi al tavolo con i sindacati, ha già espresso pubblicamente il suo favore alla misura, che piace anche ai presidenti delle Regioni del Nord.

Green pass, 13,9 milioni di lavoratori in possesso del certificato Ad oggi, secondo dati del governo, 13,9 milioni di lavoratori ha già il Green pass, 4,1 milioni ancora non lo ha: l'obbligo riguarderebbe in totale, quindi, circa 18 milioni di persone. Secondo i dati del commissario Figliuolo, inoltre, saremmo vicini alla "immunità sociale": accelerare ora sul Pass nei luoghi di lavoro, serve ad avvicinarsi in 3 o 4 settimane a un "punto di sicurezza", entro la metà di ottobre arrivare alla vaccinazione completa di 44 milioni di persone, l'81,7% della platea.