L'utilizzo dei pesticidi in frutta, ortaggi, vino, olio e cereali si � ridotto di dieci volte in dieci anni. Lo dicono i dati del "Programma nazionale di controllo sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti vegetali" relativi al 2012 e pubblicati sul sito del ministero della Salute.
I cibi pi� a rischio - Sono calati i superamenti dei limiti di residui nei vegetali, passando dal 5,6% nel 1993 al 2,1% nel 1996, fino allo 0,5% del 2011 e del 2012.
Tra le tipologie di ortaggi irregolari con maggior frequenza si trovano bieta, sedano e pomodori. Tra i frutti, quelli pi� a rischio sono arance, limoni, prugne, albicocche, uva da tavola e banane.
A volte, per�, si ricorre a dosi massicce di fungicidi, insetticidi e acaricidi: prodotti nel mirino dei controlli delle Agenzie regionali per la protezione ambientale, dei laboratori di sanit� pubblica e degli istituti zooprofilattici sperimentali.
Controlli aumentati - Rispetto al 2011, si legge nel rapporto, "� diminuita la percentuale di campioni irregolari di provenienza nazionale e da Paesi terzi".
Non hanno presentato alcun residuo cachi, fichi, melograno, nocciole e noci, cos� come avena e grano saraceno. Per vino e olio, tutti i campioni analizzati presentano residui nella norma.
Un risultato raggiunto grazie all'aumento dei controlli e a una sempre maggiore consapevolezza degli operatori agricoli nell'impiego dei prodotti fitosanitari, che fanno s� che l'Italia risulti virtuosa anche rispetto all'Europa. Il monitoraggio dell'Autorit� europea per la sicurezza alimentare (Efsa) per il 2010 parla infatti del'1,6% di prodotti che presentano residui oltre i limiti fissati dalla legge.