GREEN ECONOMY

L'Italia del riciclo: la sensibilit� ambientale aumenta e crea occupazione

Il report 2014 di Fise Unire e Fondazione per lo sviluppo sostenibile tratteggia un bilancio positivo con punte di eccellenza per carta e cartone

Nel 2013, nonostante il calo dei consumi familiari e della produzione industriale, il riciclo degli imballaggi � cresciuto dell'1% in termini assoluti, ma il balzo in avanti � pi� evidente analizzando le singole filiere. A dirlo � il rapporto "L'italia del Riciclo 2014" realizzato da Fise Unire, associazione di Confindustria che rappresenta le aziende del recupero rifiuti, e dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile.

In dettaglio - Punte di eccellenza si sono toccate nel tasso di riciclo di comparti come carta (86%), acciaio (74%) e vetro (65%). Meno positivi i risultati per materiali ottenuti dalla bonifica e dalla demolizione di veicoli fuori uso avviati a reimpiego, riciclo e recupero di energia e la raccolta pro-capite media nazionale di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Difficolt�, invece, sorgono nella valutazione dei rifiuti inerti da costruzione e demolizione (pari in teoria a un tasso di recupero del 69%) data l'incompletezza dei dati disponibili sulla produzione reale degli stessi, mentre per la raccolta dei tessili (nel 2013 110.900 tonnellate, pari a una media nazionale di 1,8 kg/ab) c'� ancora molto spazio per ulteriori incrementi.

Volume d'affari in crescita - Nel complesso, il quadro generale � soddisfacente: negli ultimi cinque anni nel settore della gestione rifiuti sono aumentati il numero di addetti del 13% e le aziende del 10%. Il volume d'affari del settore sfiora i 34 miliardi di euro, mentre il valore aggiunto generato in totale ammonta a circa 8 miliardi di euro ed � quindi valutabile in oltre mezzo punto percentuale del Pil nel suo complesso.