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Accoltellamento Rimini, Lamorgese: "Non è terrorismo" | Rimandato l'interrogatorio: non ci sono interpreti

Concluso il comitato per la sicurezza a Rimini dopo i gravissimi fatti di sabato sera. Il somalo girava per l'Europa già dal 2015

Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha partecipato al comitato per la sicurezza a Rimini, dopo il ferimento a coltellate, sabato sera, di cinque persone da parte di un somalo. "Abbiamo escluso la pista terroristica. Su questo abbiamo certezza", ha spiegato la Lamorgese, definendo quanto successo "un gravissimo episodio criminale". Intanto, però, è stato rinviato l'interrogatorio nei confronti del somalo in quanto mancano interpreti.

"Poteva succedere ovunque in Europa"  "E' stato un episodio che certamente non doveva capitare, ma che poteva capitare in qualunque parte d'Italia o d'Europa. Era una persona evidentemente disturbata, su questo si stanno facendo tutti gli accertamenti del caso dal punto di vista psichiatrico". Questo il parere del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, da Rimini, parlando di quanto avvenuto sabato sera quando un giovane somalo ha accoltellato cinque persone, un bambino e quattro donne, ferendole. "Il lato positivo è che le vittime non sono più in pericolo di vita e questa è la cosa più importante", ha aggiunto.

Fermato in Europa dal 2015 - Somane Duula, il 26enne che ha compiuto le aggressioni sabato a Rimini, "era in giro in Europa da vari anni, dal 2015. E' andato in Svezia, Danimarca, Austria, Germania, Svizzera, ove regolarmente ha proposto la domanda di protezione internazionale", ha spiegato la ministra Luciana Lamorgese.

Rinviato l'interrogatorio La Procura di Rimini ha intanto dovuto rinviare l'interrogatorio a martedì, 14 settembre, poiché manca un interprete. Anche la convalida di arresto è stata quindi posticipata. Il somalo è accusato di tentato omicidio e tentata rapina.

Il questore: "Il 26enne era libero di muoversi" "Fino al 9 settembre era in quarantena presso la Croce rossa italiana di Riccione" e il 10 settembre ha fatto il tampone risultato "negativo". Quindi era libero di muoversi, "primo perché negativo al test, poi perché ha richiesto asilo internazionale". Lo ha spiegato il questore di Rimini Francesco De Cicco.

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