Covid, la Gran Bretagna ci ripensa: in Inghilterra niente Green pass per entrare nei locali o agli eventi
Il ministro della Salute ha spiegato che si tratta di un dietrofront dovuto all'elevato numero di persone vaccinate nel Paese
Il governo britannico non imporrà il pass anti-Covid per entrare nei luoghi affollati al chiuso in Inghilterra, come i locali notturni, o per accedere a grandi eventi. Lo ha reso noto il ministro della Salute, Sajid Javid. Si tratta di un dietrofront da parte di Londra, dovuto, ha spiegato Javid, all'elevato numero di persone vaccinate nel Paese. Ad oggi oltre l'80% della popolazione con più di 16 anni ha completato il ciclo.
"Non dovremmo fare le cose tanto per farle", ha dichiarato il ministro, che aveva definito il Green pass il modo migliore per affrontare la questione. Ha inoltre aggiunto che non gli è "mai piaciuta l'idea di dire alle persone 'devi mostrare i documenti' per fare un'attività quotidiana".
Il dietrofront - La misura, secondo le anticipazioni, avrebbe dovuto essere approvata entro fine settembre e imporre l'obbligo della certificazione vaccinale (o di un test negativo) per poter accedere esclusivamente a locali notturni, discoteche o eventi di massa inglesi (concerti, spettacoli, manifestazioni sportive), così come stabilito dal primo ottobre finora dalla sola Scozia fra le 4 nazioni del Regno.
Javid ha tuttavia reso noto alla Bbc che la decisione finale del governo centrale Tory, competente sull'emergenza sanitaria in Inghilterra, è ora di non procedere più. "Sono lieto di poter dire che non andremo avanti su questa strada", ha tagliato corto. Il ministro ha osservato come altrove il Green pass (tendenzialmente impopolare oltre Manica, e non meno sgradito a sinistra che a destra dello schieramento politico) sia stato introdotto di fatto per incoraggiare la gente a vaccinarsi.
Obiettivo che in Gran Bretagna è in via di raggiungimento comunque, ha argomentato, con oltre l'81% dell'intera popolazione over 16 già immunizzata con 2 dosi e il 90% con una. Resta da accelerare la campagna fra 16enni e 17enni, gli ultimi a essere coinvolti in ordine di tempo, dove finora si è giunti "al 55-60%", ha ammesso Javid, mostrandosi peraltro incoraggiato dalla tendenza attuale pure in questa fascia d'età.
Le reazioni - Il contrordine del governo Johnson è stato criticato dalle opposizioni nel metodo, come un nuovo "ondeggiamento" sulla gestione della pandemia. Ma nel merito le contestazione sono poche, limitate a una parte di esperti, mentre il business plaude sollevato. Sul fronte parlamentare, del resto, i laburisti di Keir Starmer avevano fatto campagna per settimane contro qualsiasi estensione ad ampio spettro del passaporto vaccinale ad opera del governo conservatore; mentre i liberaldemocratici s'erano dichiarati sempre contrari alla certificazione: e ora rivendicano semmai d'aver spinto l'esecutivo a tornare sui suoi passi.
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