“L’Emirato islamico non vuole che le donne siano vittime”. Queste, le parole di Enamullah Samangani, rappresentante della “commissione cultura” dei talebani. Parole pronunciate il 17 agosto, subito dopo la presa di Kabul. Eppure, con lo scorrere dei giorni, si sono dimostrate il più possibile lontane dalla realtà.
Le donne non possono essere ministri - "Una donna non può fare il ministro. Sarebbe come se le mettessi sul collo un peso che non può sostenere. Non è necessario che le donne siano nel governo, loro devono fare figli". Questo è quanto riportato dal portavoce talebano Sayed Zekrullah Hashim, parlando del nuovo esecutivo dell'Afghanistan esclusivamente al maschile. Prosegue: "Le quattro donne che protestano nelle strade non rappresentano le donne dell'Afghanistan. Le donne dell'Afghanistan sono quelle che danno figli al popolo dell'Afghanistan, che li educano secondo i valori islamici".
Le donne non possono praticare sport – I talebani hanno deciso che le donne afghane non potranno più giocare a cricket né a nessun altro sport che "esponga i loro corpi". Lo spiega in un'intervista il vicecapo della Commissione cultura dei talebani, Ahmadullah Wasiq: "Non credo che alle donne sarà consentito di giocare. Potrebbero dover affrontare situazioni in cui il loro viso o il loro corpo non siano coperti. L'Islam non permette che siano viste così".
Le donne non possono lavorare in radio – L’Afghanistan è ormai un paese senza musica. Cultura, arte e musica non sono ben viste dai talebani: con il loro ritorno al potere è tornato il divieto che vigeva tra il 1996 e il 2001 per cui la musica viene vietata, in quanto considerata impura. Essa è di nuovo sotto il mirino degli estremisti, soprattutto quando coinvolge le donne: ad esempio, a Kabul, i talebani hanno distrutto gli strumenti della prima e unica orchestra femminile del Paese. Inoltre gli estremisti hanno introdotto il divieto per radio e televisioni della provincia di Kandahar di mandare in onda musica e voci femminili.
"Le donne possono continuare a lavorare" affermava un portavoce talebano. Eppure, moltissime giornaliste hanno denunciato sui social di non poter più entrare nelle loro redazioni. Altre donne sono state costrette a rimanere a casa perché, avevano il diritto di uscire ma non si poteva garantire la sicurezza assoluta visto che i talebani non sono abituati a vedere donne per le strade.
Le donne possono andare in università, ma in corsi separati– In un tentativo di ritorno alla normalità in Afghanistan, hanno riaperto le Università. Ma il segnale lanciato dai talebani è tutt’altro che confortante: l’istruzione per donne e uomini è separata. Così è stato annunciato dal ministro dell'Istruzione talebano Abdul Baqi Haqqani: ”Continueranno a studiare in classi separate, come vuole la sharia”. Circolano diverse foto diffuse su Facebook da un dipartimento di economia e management dell’Università di Kabul: le aule sono state divise con una tenda. Da una parte gli uomini e dall’altra le donne.