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Phil Collins: “Vorrei suonare ancora, ma a malapena tengo in mano la bacchetta”

Il musicista dei Genesis, 70 anni, da anni soffre di problemi ai nervi che gli impediranno di suonare nella reunion

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Il nuovo tour dei Genesis “The Last Dominio”, si avvicina. Phil Collins ci sarà, ma non sarà lui a suonare la batteria. Sarà suo figlio Nicholas a sostituirlo con lo strumento, mentre Phil sul palco si limiterà a cantare. Il frontman dei Genesis, ospite da Bbc Breakfast, esprime tutta la sua nostalgia dello stare dietro le pelli: “Adorerei stare lassù, su quel palco, a suonare al fianco di mio figlio, ma a malapena riesco a tenere le stecche in mano”.

La malattia - Collins infatti è affetto da una patologia ai nervi provocata, nel 2007, da una lesione spinale che ha danneggiato le vertebre nella parte superiore del collo e gli ha causato perdita di sensibilità alle mani: “Sono fisicamente usurato, è veramente frustrante”.

La reunion  - Nonostante ciò, il cantante è determinato a salire sul palco insieme al suo gruppo, a 13 anni dall'ultima volta. Vuole partecipare a questa reunion che, programmata nel 2020 ma rimandata a causa del covid, si realizzerà a novembre. Phil Collins si riunirà con gli altri due membri storici del gruppo Tony Banks e Mike Rutherford, per una serie di date in Gran Bretagna, Irlanda, Canada e Stati Uniti. Il cantante afferma come Banks e Rutherford siano entusiasti del figlio Nic e continua: “Suona come me, quando vuole. Io sono una delle sue principali influenze, essendo suo padre. Ha la mia stessa attitudine, quindi questo è un buon inizio”.

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