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Estensione del Green pass, prima fase riguarderà mense scuola e Rsa | Poi toccherà al personale dei ristoranti

Il cronoprogramma del governo arriva fino ad ottobre. Giovedì in Cdm la norma per estendere l'obbligo e il voto finale della Camera al decreto

IPA

Il Green pass sarà esteso da subito alle ditte di pulizia nelle scuole e al personale delle mense scolastiche e anche ai lavoratori esterni a contatto con strutture sanitarie come le Rsa. Giovedì in Cdm la norma per estendere l'obbligo e il voto finale della Camera al decreto. Poi la misura sarà introdotta in maniera graduale anche per le altre categorie: baristi e istruttori sportivi, poi i dipendenti statali e quelli delle aziende private. 

Il cronoprogramma del governo arriva fino ad ottobre e,  rispetto alle indiscrezioni dei giorni scorsi, rallenta il percorso sull'allargamento del Green pass ai vari settori. Le novità non dovrebbero arrivare prima di metà settembre. Il lasciapassare dovrebbe diventare tassativo anche per tutte quelle categorie che lavorano nei luoghi dove il pass è richiesto a chi li frequenta: ristoratori, camerieri, barman, gestori di locali e dipendenti delle strutture (cinema e teatri, ad esempio), ma anche per istruttori sportivi che lavorano in luoghi come piscine e palestre.

Green pass, al via i controlli nella Stazione Centrale di Milano

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Ad esibire il Qr code a richiesta saranno anche gli autisti dei mezzi del trasporto pubblico locale, che si aggiungeranno a quelli dei treni dell'alta velocità passando per coloro che lavorano su navi, traghetti, aerei e per i quali è già previsto. L'idea inoltre è di includere anche i lavoratori al contatto con il pubblico, come quelli agli sportelli.

Altro step - previsto a ottobre - riguarda invece il settore della pubblica amministrazione: in questo caso dovrebbe essere prevista una piattaforma specifica per facilitare i controlli, sulla scia di quanto è già previsto per il personale scolastico.

Gli ultimi saranno i lavoratori del settore privato, come gli operai delle grandi fabbriche, ma anche in generale i dipendenti di piccole e medie imprese. In questo caso restano però una serie di questioni da risolvere come la copertura delle spese per i tamponi (che dovrà eseguire chi non è vaccinato): nonostante il pressing di Confindustria affinché sia lo Stato a farsene carico, dall'esecutivo trapela che, esclusi i fragili, il costo dei tamponi non sarà coperto dallo Stato non solo perché a pagarli non dovrà essere la collettività ma perché ciò costituirebbe un forte disincentivo alla vaccinazione.

I lavoratori autonomi, come gli avvocati o i commercialisti, al momento non sono tra le categorie per le quali si valuta l'obbligo del lasciapassare, a differenza dei magistrati che rientrerebbero nella categoria della pubblica amministrazione. Ma per l'accesso a strutture pubbliche, ad esempio gli avvocati nei tribunali, sarà necessario anche per loro esibire il pass. Tutte le persone fragili dotate di una certificazione medica valida che li esenta dalla somministrazione del vaccino per motivi di salute dovranno comunque sottoporsi ad un tampone ed è molto possibile che, come succede per il personale scolastico, per questa categoria i test saranno disponibili gratuitamente. 

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