Tirreno

Tra Toscana e Lazio: Maremma affascinante e selvaggia

Un territorio ancora intonso ma costellato dalle splendide (e misteriose) tracce degli etruschi

E’ uno dei territori meno popolati d'Italia e gran parte della sua superficie è ancora libera e selvaggia: è la Maremma vasta regione geografica che va dalla foce del fiume Cecina in Toscana sino al Lazio, in prossimità della città di Civitavecchia.

La Maremma, il polmone verde della Toscana, è una terra meravigliosa sospesa tra il verde dei suoi parchi e l’azzurro del mare. Attraversarla è fare un viaggio in una natura magica e in gran parte selvaggia dai boschi alle valli, dai monti al mare, dai fiumi agli antichi borghi, passando attraverso secoli di storia.

Terra etrusca e romana - Le prime testimonianze storiche risalgono al periodo etrusco e romano, quando il suolo maremmano ospitò le importanti città di Tarquinia, Populonia, Cosa e Vetulonia. Tuttavia, con la caduta dell’impero romano, il precedente periodo di prosperità finì e l’intero territorio, abbandonato a se stesso, divenne lentamente una palude. Per secoli la Maremma fu quasi interamente coperta da acque, impossibilitate a defluire verso il mare  a causa delle alte dune e dei “tomboli” (lingue di sabbia) presenti lungo la costa. La bonifica della piana maremmana fu avviata dai granduchi di Toscana, ma il compimento definitivo dell’opera di risanamento e di riqualificazione dell’area avvenne solo nel 1930. Da qui iniziò la rinascita economico-sociale della zona, che oggi vive di  agricoltura e turismo, forte dell’alto potenziale dei suoi parchi, della splendida costa e di straordinarie località archeologiche etrusche, romane e medioevali.

Una regione green - La Maremma, oltre a stupire con il suo interessante patrimonio archeologico ed artistico, è il luogo ideale anche per chi ama la natura, da scoprir a piedi, in sella alla bicicletta o, ancor meglio, a cavallo, e - con Saturnia - posto di delizie per gli appassionati del wellness e delle terme. Le Colline Metallifere, nei pressi di Grosseto (ricoperte in basso da fitti boschi di cerro, roverella e leccio e, in alto, di castagni e  faggi) ospitano numerosi Parchi naturali, come quelli del Farma, tra le cui acque vive la lontra, della Pietra e della Marsiliana. Erano note già agli etruschi e ai romani, poiché ricche di minerali di ferro, rame, piombo, zinco e di giacimenti di talco.

Tra miniere e necropoli etrusche - Tra queste alture e miniere  si visitano la città medioevale di Massa Marittima (il più importante centro minerario della zona, caratteristica celebrata nel bel Museo della miniera) e i centri storici di Monterotondo Marittima, Pontieri e Roccastrada. Inoltrandosi nelle valli segnate dai fiumi Ombrone, Albegna e Fiora, meritano una sosta alcuni fra i più antichi insediamenti neolitici d’ Italia: quelli di Poggio Lucio e dei Poderi del Bufalo (risalenti a 20.000 anni fa), nei dintorni dei quali sorsero  una ventina di villaggi nella prima età del bronzo. Tra i più interessanti siti archeologici della zona, si annoverano  anche Montemerano, piccolo borgo collinare, la necropoli etrusca del Puntone, le fortificazioni romane di Poggio Murelle e i resti degli abitati etruschi di Doganella e Ghiaccioforte. La valle dell’Ombrone ospita anche l’interessante Parco archeologico di Roselle.

Il Monte Amiata - Poco distante dalle colline di Grosseto si erge l’unico vero monte della bassa Toscana, l’Amiata, che, con i suoi 1736 m, è il più alto tra i vulcani spenti d’Italia. Sulle sue pendici sono stati fondati nel passato numerosi borghi medievali e centri di notevole interesse storico-culturale (Arcidosso, Castel del Piano, Santa Fiora, Seggiano), mentre la parte alta è ricoperta da una magnifica foresta di castagni, abeti e faggi, che si estendono sino alle riserve naturali del monte Labbro e del monte Penna e all'Oasi Wwf del bosco Rocconi.

La bellissima costa, le terme - Proseguendo verso il mare, lungo il corso del fiume Fiora, il paesaggio cambia gradualmente. Accanto ai borghi medievali fortificati di Pitigliano e Sorano, alle chiese romaniche e alle necropoli etrusche di Sovana e Poggio Buco, incominciano ad apparire le “vie cave”, antichi  sentieri ricavati nel tufo utilizzati già in epoca etrusca. Qui, nel territorio comunale di Sorano, si trova  Vitozza, fra i  più importanti insediamenti  rupestri d'Italia, con circa 180  ipogei, abitati dall’uomo dal periodo preistorico al Settecento. Ed è proprio il tufo l’elemento distintivo di questa parte della Maremma, dove si trovano, peraltro, le magiche terme di Saturnia, località nota, oltre che per le acque sulfuree che sgorgano alla temperatura costante di 37°, anche per le sue cascate mozzafiato.

Pinete e scogliere - Il verde della Maremma rappresenta la spina dorsale dell’intera Toscana, che dal suo entroterra, a ridosso dei monti dell’Uccellina si spinge sino ad arrivare al mare nei pressi di Principina. Qui i boschi lasciano spazio al Tirreno, che bagna un lunghissimo tratto di costa (circa 160 km), in un alternarsi di soleggiati lidi, spesso protetti da pinete e alte scogliere. L’ampia insenatura, disegnata dal golfo di Follonica, ospita splendide spiagge come cala Martina, Punta Ala e cala Violina, prosegue fino alle spiagge di Castiglione della Pescaia (antico borgo di pescatori e centro tra i più noti  dell'alta Maremma ,che sorge ai piedi dell'antica rocca aragonese a cui deve il nome) e Marina di Grosseto.

Orbetello e l’Argentario - Più a sud, l’incantevole laguna di Orbetello è famosa per la sua sabbia dorata, che offre suggestivi giochi di acqua e terra, e per la sua varietà naturalistica: di fronte si staglia nel mare il verde promontorio dell’Argentario, meta di vacanze esclusive. Proseguendo ancora, ecco il selvaggio e suggestivo litorale di Capalbio (borgo dal caratteristico centro storico), immerso nella fitta macchia di corbezzolo, al confine con il Lazio: fin dai tempi dei romani era luogo di vacanza per imperatori, nobili famiglie e possidenti, oggi è esclusiva ed alternativa località di villeggiatura.