FOTO24 VIDEO24 2

Belluno, scomparso in una cascata: si rifugia in una grotta e si salva

Il 43enne è stato recuperato in stato di ipotermia dal Soccorso alpino e dai vigili del fuoco ma le sue condizioni non sono gravi

Ufficio stampa

Un uomo scomparso domenica in una cascata lungo il torrente Maè, nel Bellunese, e che i soccorritori avevano dato per morto, si è salvato restando per un giorno all'intero di una grotta, parzialmente allagata, in cui l'aveva spinto l'enorme pressione della colonna d'acqua. Il torrentista, 43 anni, è stato recuperato in stato di ipotermia dal Soccorso alpino e dai vigili del fuoco, e portato in ospedale. Le sue condizioni non sono gravi. 

Una vicenda che si è risolta nel migliore dei modi, quando si pensava che legato alla corda sotto la pressione dell'acqua non potesse che trovarsi il corpo senza vita dell'uomo. Questa mattina, verso le 10, una squadra del Soccorso alpino e speleologico Veneto ha trovato le corde che scendevano bloccate in una pozza inavvicinabile per la forza della corrente.

Quando i soccorritori hanno cercato di tirarle, queste si erano sganciate dall'imbrago, costringendoli ad organizzarsi per affrontare un recupero molto rischioso con la portata di quattro metri cubi d'acqua. La squadra si è, quindi, attrezzata con un arpione lungo sei metri, per tentare di sondare la vasca, mentre è stata richiesta la chiusura quasi totale del minimo deflusso vitale della diga di Pontesei a monte. Nel momento in cui uno dei soccorritori si è avvicinato al flusso con una frontale per provare a guardare al di là della cascata, si è intravisto un piede e poi il volto dell'uomo. Era vivo, lasciando commossi tutti.

Espandi