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Clima, l'appello di 220 riviste mediche: "Danni sulla salute irreversibili se non si interviene subito"

Effetti come l'aumento dei tumori della pelle o delle malattie cardiovascolari potrebbero essere sempre più frequenti con il riscaldamento globale in atto

Il pianeta non può più aspettare. Servono adesso "misure urgenti" contro il riscaldamento globale e la distruzione della natura se non si vuole continuare a compromettere la salute umana. È l'appello lanciato da 220 riviste mediche di tutto il mondo in un editoriale senza precedenti. A firmarlo i redattori di una ventina tra i periodici del settore più prestigiosi, tra cui Lancet, British Medical Journal e National Medical Journal of India.

Le conseguenze sulla salute umana - Nonostante le difficoltà imposte dal Covid-19, è necessario intervenire per limitare i danni del riscaldamento globale sulla salute degli uomini. Secondo gli autori di questo editoriale a più voci, l'aumento della temperatura di circa +1,1°C rispetto all'era preindustriale ha già prodotto danni significativi, rendendo sempre più frequenti molte malattie: "Le temperature più elevate hanno portato ad un aumento della disidratazione e dei problemi renali, dei tumori maligni della pelle, delle infezioni tropicali, dei problemi mentali, delle complicazioni della gravidanza, delle allergie e della mortalità, e della morbilita' cardiovascolare e polmonare", si legge nell'articolo.

Colpiti per primi i più vulnerabili - Gli scienziati sottolineano inoltre come l'aumento delle temperature sia strettamente legato al calo della produzione agricola, in una reazione a catena che finisce per aumentare le difficoltà nella lotta contro la malnutrizione. A pagare le spese del riscaldamento globale sono soprattutto le fasce sociali più deboli e vulnerabili come le comunità più povere, le minoranze, gli anziani e i bambini.

L'allarme per il futuro - Secondo un rapporto pubblicato all'inizio di agosto, la situazione è tutt'altro che sotto controllo. L'aumento della temperatura terreste non accenna a frenare e già entro il 2030 potrebbe raggiungere la soglia dei +1,5°C. Nel caso in cui questa previsione si trasformasse in realtà - in aggiunta all'inevitabile perdita di biodiversità causata dalle continue catastrofi ambientali - i danni sulla nostra salute sarebbero "catastrofici e irreversibili".

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