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Mattarella: il vaccino è un dovere, non si invochi la libertà per evitarlo

Secondo il presidente della Repubblica, la pretesa di non vaccinarsi è in realtà "la richiesta di una licenza di mettere in pericolo gli altri"

Mentre in diverse città continuano le manifestazioni contro vaccini e Green Pass, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, torna a parlare della vaccinazione come "dovere civico e morale". E spiega che "invocare la libertà di non vaccinarsi è in realtà una richiesta di licenza di mettere in pericolo la salute e la vita altrui. Chi pretende di non vaccinarsi costringe gli altri a rinunciare alle proprie libertà e alla normalità di vita".

Il vaccino, rimarca il capo dello Stato alla cerimonia di inaugurazione dell'Anno Accademico dell'Università di Pavia, è "lo strumento che in grande velocità la comunità scientifica ci ha consegnato per sconfiggere il virus e sta consentendo di superarne le conseguenze non solo di salute ma anche economiche e sociali". Dunque quello di vaccinarsi è "un senso di responsabilità comune che ciascuno deve avvertire". "L'economia è ripartita, i dati sono straordinariamente positivi", sottolinea il presidente della Repubblica, ricordando che "tutto questo è possibile perché contrastiamo la pandemia con comportamenti responsabili, con la vaccinazione, con comportamenti di prudenza che non contrastano con la normalità della vita. Lo fa la stragrande maggioranza dei cittadini e merita apprezzamento e riconoscenza". 

Il presidente Mattarella si vaccina contro il Covid

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Mattarella sottolinea quindi che "la violenza e le minacce che affiorano in questo periodo contro medici, scienziati e giornalisti e persone delle istituzioni" sono "fenomeni allarmanti e gravi che vanno contrastati con fermezza, anche sanzionando con doveroso rigore".

Speranza: "Il Patto di Roma garantirà vaccini ai Paesi fragili" - Intanto, al termine della prima giornata dei lavori del G20 Salute nella Capitale, "ci sono le condizioni per costruire il Patto di Roma, che garantirà i vaccini anche nei Paesi più fragili". Ne è convinto il ministro della Salute, Roberto Speranza, il quale spiega che "l'impegno di questo Patto a cui stiamo lavorando è quello di costruire condizioni per cui il vaccino sia un diritto di tutti e non un privilegio di pochi".

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