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A Venezia 78 Kristen Stewart è Lady D: "In 'Spencer' la mia Diana che voleva essere libera"

Arriva in concorso il film del regista Pablo Larrain che racconta il Natale del 1991 quando la principessa decise cosa fare della sua vita

Venezia 78, Kristen Stewart è la Lady Diana di "Spencer"

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A Venezia 78 è arrivato il giorno di "Spencer", il film in concorso del regista cileno Pablo Larrain che prova a raccontare Lady Diana attraverso un momento particolarmente significativo della sua storia. A calarsi nei panni della principessa più amata dalla gente è Kristen Stewart, decisamente lontana dai tempi di "Twilight". "E' stato un impegno grande interpretarla - racconta in conferenza stampa -, mi è piaciuta la sua follia, imprevedibilità, l'ansia di essere libera in un contesto che era davvero una gabbia dorata". 

Il film si concentra nel weekend in cui Diana sofferente, fragile, decise di riprendersi la vita: era il Natale del 1991 trascorso con la famiglia reale nel castello di Sandrigham nel Norfolk spartanamente tenuto al gelo per scelta della regina Elisabetta. Tre giorni di disperazione (la si vede rubare bulimicamente il cibo di notte dalle cucine per poi vomitarlo in bagno, chiudersi in camera a piangere, cercare di eludere la sicurezza e soprattutto il maggiore Gregory, Timothy Spall mandato apposta, rompere la collana di perle che le ha regalato Carlo avendo fatto lo stesso regalo all'amante Camilla Parker Bowles) e di tentativi di smarcarsi da una famiglia che non sopportava più mentre i fotografi avevano scatti più per lei che per la regina Elisabetta.

Come già accaduto nella serie tv "The Crown", anche in "Spencer" la famiglia reale ne esce a pezzi, raccontata come un'organizzazione praticamente militare, senza alcuna libertà, "un campo di mine" in cui si salvano solo William e Harry, bimbi amatissimi. Nel film, che alterna stravaganze poetiche a scene persino thriller, la Stewart indossa alcuni degli abiti che sono nell'immaginario popolare legati a Diana ma la sua missione era un'altra a parte rievocarne la somiglianza. "Un compito non facile ma certo intrigante - dice lei -: quello di trasmettere sullo schermo magnetismo, mistero, energia, ma anche la grande solitudine. Diana faceva sentire gli altri luce ma questa luce non le veniva restituita. Era di una generosità rara, con un grande fuoco dentro ma completamente sola e disperata e questo era quello che dovevo interpretare. Spero - conclude - di aver fatto capire quanto fosse vitale e libera, un'autentica outsider".

Nessuna nuova notizia sulla sua storia, ci tiene a dire il regista Larrain, quanto piuttosto "gettare un ponte per comprenderla fino in fondo". Consulenti di cose reali hanno aiutato la produzione del film perché tutto fosse realistico e chissà cosa diranno i Windsor quando uscirà... 

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